31 agosto 2008
Gamba
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27 agosto 2008
Gamba
Ho 37 anni. In seguito ad un trauma che ha causato la pluriframmentazione di tibia e perone della gamba destra, con frattura scomposta ed esposta, sono stata curata inizialmente con una lunga ingessatura (circa nove mesi) cui è seguita un'osteotomia di direzione circa due anni dopo (il piede interessato era ruotato verso l'interno). Dal trauma sono trascorsi sedici anni. Ora lamento dolori alla caviglia che spesso si gonfia oltre la sua "normalità" che già è particolare rispetto alla normalità dell'altra caviglia. I dolori che riferisco consistono in sorta di scosse e, quando sto in piedi o cammino più del solito (pur non percorrendo grandi distanze) avverto una forte pressione. Se dovessi provare a descrivere questa sensazione direi che provo l'istinto di "allontanare" il piede dalla gamba tirandolo ( spero sia chiaro). Inoltre avverto l'impressione che ultimamente la mobilità della caviglia si sia ridotta nonostante il mio impegno di tenerla in esercizio il più possibile. Ho fatto degli accertamenti di cui riferisco l'esito: ecografia l'indagine ha evidenziato un ispessimento del legamento deltoideo che presenta una una ecostruttura disomogenea ipoecogena come si osserva nelle condizioni di flogosi con iniziale flogosi della borsa sierica. Si apprezza una tendinosi del tibiale anteriore e del legamento peroneo astragalico anteriore con calcificazioni periinserzionali. Sempre in sede perimalleolare tibiale si apprezza un diffuso edema dei tessuti molli superficiali con ispessimento delle pareti delle vene superficiali come si osserva nelle condizioni di flogosi. rx Esiti di frattura comminuta biossea diafisaria distale, con clamps metalliche di sintesi tibiale, consolidata in procurvato a livello tibiale; artrosi tibio-astragalica e medio-tarsale. Si consiglia rx sotto carico di piede e caviglia. Qual è la causa dei miei disturbi? Cosa mi consigliate di fare? Vi ringrazio della vostra attenzione e delle eventuali risposte che vorrete rivolgermi.Risposta del 31 agosto 2008
Risposta a cura di:
Dott. VINCENZO ROLLO
16 anni sono tanti e i disturbi appaiono giustificati dalla complessità del trauma. Le strutture legamentose sono infiammate e i disturbi semrano essere simili a quelli dell'algo Distrofia una delle complicanze dei traumi articolari. Ci sono dei farmaci appartenenti alla categoria dei bifosfonati che possono aiutare nell'attenuare i sintomi e curare l'edema dell'osso. Il nuoto e le attività senza carico sono consigliabili, assieme ad un recupero della propriocezione guidata da un progetto riabilitativo compilato da un fisiatra.
Dott. Vincenzo Rollo
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Specialista convenzionato
Specialista attività privata
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
Specialista in Medicina fisica e riabilitazione
LECCE (LE)