Idrocefalo normoteso

14 luglio 2006

Idrocefalo normoteso


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10 luglio 2006

Idrocefalo normoteso

Gentile Dott. Migliaccio, mia madre 76enne è affetta da idrocefalo normoteso, e da encefalopatia vascolare ischemica cronica. A seguito del complicarsi dei problemi motori e di Incontinenza, dopo una inutile sottrazione spinale di liquor (50 cc) è' stata operata tre settimane fà con l'applicazione di una derivazione liquorale ventricolo-peritoneale presso il Policnico Tor Vergata (Università Roma 2). Purtroppo il quadro clinico è peggiorato fortemente proprio a seguito dell'operazione; il neurochirurgo è arroccato su tesi di buon funzionamento della valvola, mentre i neurologi hanno preso atto della situazione, sebbene anche loro si ostinino a negare l'evidenza, che è quella di una regressione cognitiva - e quindi fisiologica - molto preoccupante. Non si è voluta effettuare neanche la risonanza magnetica dopo l'operazione, quasi a voler nascondere probabili errori. Insomma, abbiamo consegnato loro una persona pressochè normale e ci hanno restituito un involucro simile ad un vegetale. Noi crediamo, supportati dal parere di un amico neuropsichiatra, che sia successo qualcosa in fase chirurgica, molto probabilmente a seguito dell'anestesia generale. Comunque il quadro è del tutto drammatico, anche se ancora speriamo in una ripresa post-operatoria. Tra i farmaci in terapia ci sono Exelon, farmaci antidepressivi ed antiepilettici. Le sarei molto grato se volesse inviarmi un Suo parere in merito. Grazie.
e. V.

Risposta del 14 luglio 2006

Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI MIGLIACCIO


Non posso esprimermi perchè non posso valutare gli esami strumentali eseguiti, anche prima dell'intervento e soprattutto lo stato neurologico prima dell'intervento.
La diagnosi di idrocefalo normoteso dell'adulto si fa su base clinica e su determinati esami per lo studio della circolazione liquorale.
La Risonanza dopo l'intervento è d'obbligo, soprattutto se vi è un peggioramento dei sintomi, anche per valutare possibili complicanze dovute sia al posizionamente del catetere di derivazione sia a un funzionamento "troppo veloce" della valvola.
Mi faccia sapere
Cordialità ed auguri

Dott. Giovanni Migliaccio
Medico Ospedaliero
Specialista in Neurochirurgia
MILANO (MI)



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