Infezione urinaria in una bimba

25 aprile 2006

Infezione urinaria in una bimba


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21 aprile 2006

Infezione urinaria in una bimba

Gentile dottore, sono preoccupata per mia figlia di 12 anni. A fine marzo è finita in ospedale causa colica addominale. Inizialmente si dubitava appendicite, invece la causa è stata una infezione urinaria da Acinetobacter llowfii (50. 000? non ricordo bene il valore). Il medico dell'ospedale dice che è un battere che ha respirato nell'aria. Curata con citofaxime? per endovena, dopo 3 giorni viene dimessa e continuato la cura con Cefodox, 2 compresse al giorno (totale di 10gg. ). L'urinocultura fatta in ospedale era poi risultata negativa, ma, a distanza di 10 gg. dalla fine del Cefodox, il risultato del nuovo esame "emocromocitometrico", fa notare leucociti a 7100/mmcubo (nella formula leucocitaria, i linfociti sono a 50% /mmcubo) e nell'esame delle urine, quello del sedimento da': alcune cellule delle basse vie; numerosi leucociti (30-60); batteriuria. Purtroppo non è ancora pronto l'esito dell'urinocultura, ma da qui si capisce che forse l'infezione è tornata. . Nel frattempo le sto facendo mettere il gyno-canesten perchè, forse a causa del Cefodox, ha del prurito alla vagina (probabilmente pensiamo alla Candida-le ho fatto mettere la crema perchè è successo durante le vacanze pasquali e si vergogna a fare il tampone vaginale. . . ). La mia paura è che se le verrà dato un'altro antibiotico, il prurito non passerà, e se non debella questa infezione, rischia di compromettere i reni ???? Insomma, come mai il Cefodox non l'ha guarita? Sto male a vederla sofferente per il prurito, è pallidina, quando poi mi dice "mi fa male qui", (non sempre ovviamente) indicando il basso ventre (a volte le prende anche verso la fossa iliaca destra), impallidisco pure io. . . Potete darmi qualche consiglio in merito e che mi aiuti a tranquillizzarmi? Grazie e cordiali saluti. . Mamma in ansia

Risposta del 25 aprile 2006

Risposta a cura di:
Dott. ALBERTO MOSCHINI


Non tutti i batteri sono sensibili agli antibiotici, poi se una parte di questi vengono uccisi dal farmaco, ne rimangono alcuni che poi sono resistenti all’antibiotico stesso, inoltre questi sterilizzano la flora intestinale buona, facendo prevalere quella cattiva, con tutte le conseguenze, non solo nell’intestino, ma anche la flora vaginale, da qui lo sviluppo dei funghi, prurito. Bisogna sempre indagare perchè il sistema immunitario ha permesso l’impianto di batteri nell’organismo, quindi considerare anche probabili infezioni persistenti in altra zona del corpo, che sono silenti e asintomatiche, ma possono mantenere l’infezione nel tratto urogenitale. Questa infezione, non necessariamente, può essere determinata dagli stessi germi che hanno infettato la vescica. Con questo intento, l’indagine sulle cause cambia molto, e la terapia, a questo può essere risolutiva e non necessariamente si devono usare gli antibiotici. Per fare questo lavoro, si usano esami strumentali di medicina convenzionale, quantica, biologica, che forniscono la possibilità di determinare, non solo le zone di infiammazione persistente subclinica, ma anche gli agenti patogeni responsabili, che non necessariamente sono proprio quelli che si ritrovano nelle urine. Infatti possono essere batteri intracellulari, che difficilmente passano nelle urine, virus. Come vede, l’indagine va eseguita in maniera molto più approfondita di una semplice esame delle urine urinocultura, per eradicare effettivamente tutti gli agenti patogeni dall’organismo.

Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)

Risposta del 25 aprile 2006

Risposta a cura di:
Dott. PAOLO ADAMOLI


Gentile signora,
che Lei sia una mamma in Ansia non sorprende, è assolutamente nella media.
Ritengo che la storia clinica della sua figlia adolescente sia quella di una vulvite, forse una vulvo- Vaginite, al massimo di un'infezione delle basse vie urinarie.
La patologia è comune nelle adolescenti e spesso non è necessario, in assenza di febbre, alcuna terapia antibiotica. Varrebbe la pena di eseguire un'ecografia addominale e pelvica. In mancanza di reperti significativi non dovrebbe esserci alcun rischio per i reni.

Dott. Paolo Adamoli
Medico Ospedaliero



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