Informazioni e opinioni (amico incidente in moto)

10 settembre 2004

Informazioni e opinioni (amico incidente in moto)


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07 settembre 2004

Informazioni e opinioni (amico incidente in moto)

Vorrei avere una vostra opinione su una situazione angosciante che sto vivendo. Un mio carissimo amico sabato scorso ha avuto un brutto incidente in moto, da allora è ricoverato nel reparto di rianimazione. Gli avevano inizialmente diagnosticato, tramite due tac (mentre era stato messo in coma farmacologico), un emorragia alla testa, che poi, dopo la terza tac, si è rivelata essere un ematoma, o meglio, 4 piccoli ematomi. . . Dopo qualche giorno gli hanno fatto i raggi e hanno visto che ha delle fratture al metacarpo, che hanno detto verranno curate una volta uscito di li. (alla madre hanno detto che prima devono occuparsi della testa e poi, quando sarà apposto, lo manderanno in ortopedia). Due giorni fa è sopraggiunta un'altra complicazione, un principio di bronco Polmonite, . . dato che però lui non stava fermo (pur essendo sotto sedativi), si voleva togliere la maschera per l'ossigeno, le flebo ecc. . lo hanno dovuto intubare (come già avevano fatto quando è arrivato all'ospedale, . . poi dopo due giorni lo hanno stubato e gli hanno messo la maschera. . ), ieri, ci è stato detto che, siccome non respira bene (pare che abbia preso una bella botta anche ai polmoni), devono fare un incisione nella gola e inserire un tubicino per farlo respirare meglio. . . . Oltre a tutto questo, in questi giorni, i suoi genitori sono stati ripresi diverse volte perchè hanno chiesto informazioni, addirittura domenica, pur essendo l'ora in cui era loro permesso andarlo a trovare, sono stati brontolati perchè "davano fastidio", gli è stato detto che avevano da fare e non potevano stare dierto a loro e quasi non volevano farli entrare. Ora io mi chiedo, . . . è così la prassi? E' regolare tutto ciò? Anche tutto quello che gli è stato fatto e che gli stanno facendo? Chiedo questo perchè tre anni fa anche mio padre è stato nello stesso reparto di rianimazione e vi è morto, certo, era un caso completamente diverso, in quanto mio padre era li per un tumore, . . ma gli stessi modi restii nel dare informazioni li hanno avuti anche con noi, . . ci dissero che se c'erano novità ci avrebbero chiamati loro, . . e così è stato, . . ma per dirci che era morto. Attendendo una risposta vi invio i miei più sinceri ringraziamenti e saluti.
Mariagrazia

Risposta del 10 settembre 2004

Risposta a cura di:
Dott.ssa GIULIA MARIA D'AMBROSIO


Cara Mariagrazia,
fare i conti con la morte, o con l'estrema vicinanza ad essa, è sempre costoso, in tutti i termini.
Giustamente voi vorreste stare vicini a chi sta male, anche per non avere l'impressione di essere troppo isolati, e per avere la sensazione di "fare qualcosa". Fare qualcosa non per lui, ma per esorcizzare l'angoscia che l'idea della morte dà.
Anche medici e infermieri che per lavoro stanno a contatto con la morte non sono esenti da questa angoscia. Trovano semplicemente un modo di resistere perché devono lavorare. Uno dei modi, dettato anche dal pericolo di super-infezioni batteriche verso pazienti già gravi, è quello di rimanere da soli con i problemi in causa - in questo caso con chi è in pericolo.
Per loro c'è la paura che, a causa della distrazione che la presenza di altre persone comporta, possano accadere eventi importanti e non essere in grado di coglierli nella giusta frazione di secondo, per esempio. C'è la necessità di pensare a come agire, nel caso le cose prendessero una svolta piuttosto che un'altra. Mi capisce?
Non sto dicendo che sia giusto così. Sto dicendo che è umano, e che è il meglio che si possa fare. Anche se il fatto che medici e infermieri non siano magari abituati a spiegare con chiarezza certi motivi dà a chi attende al di là del vetro la terribile sensazione che qualcosa stia passando "sopra la testa" loro e di chi è loro caro.
Coragggio. Quello che sta avvenendo, e che racconta, è nella norma. E' il lavoro terribile e impegnativo di chi si trova a fare i conti con gli eventi estremi.
Vedrà che andrà tutto bene. Ci tenga informati. Un caro saluto.

Dott. Ssa Giulia Maria D'Ambrosio
Specialista attività privata
MILANO (MI)



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