La depressione è la mia professione

09 gennaio 2007

La depressione è la mia professione


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06 gennaio 2007

La depressione è la mia professione

Salve sono un ragazzo di quasi 19 anni, le mando questa email nella speranza di ricevere qualche aiuto. Da tempo ormai mi sento depresso, inizialmente avevo degli alti e bassi di felicità-tristezza, ora invece è quasi solo tristezza e raramente mi sento felice. So che forse esagero ma è molto difficile per me doversi alzare ogni mattina con la tristezza stampata sul viso. Questa depressione però è quasi del tutto scomparsa quando la mia ragazza è venuta a dormire da me per quattro giorni. Ora, invece, è tornata a casa sua che si trova a Parma mentre io abito a Bergamo e, puntualmente, mi è tornata la depressione. E' possibile che questa ragazza sia importante al punto per me?o magari sono io che sono uscito di testa?avrei inoltre un'altra cosa sempre riguardante me e la mia ragazza. Non capisco come mai ho paura ha dirle "ti amo" nonostante sento che senza di lei non potrei mai vivere. Ogni giorno vivo nella paura che questo possa finire e che ci lasciamo ancora prima di, magari, andare a convivere. E' un pensiero che mi tormenta e anche solo immaginare di farle del male(metaforicamente parlando)mi viene da piangere. Io sento che è la ragazza perfetta ma ho sempre quella paura e ogni volta che ci penso e, talvolta, che penso a lei mi sento male pure fisicamente mi vengono delle forti vampate di calore e perdo la voglia di fare qualsiasi cosa, studiare, mangiare, giocare, uscire ecc. . . . Tengo molto a questa ragazza e lei si preoccupa sempre della mia situazione la prego quindi di aiutarmi se ha un momento. Grazie mille per il tempo concessomi spero davvero di risentirla presto. Distinti saluti.

Risposta del 09 gennaio 2007

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


Lei parla di Depressione ma più probabilmente si tratta di una fase di incertezza e confusione relativamente alla propria identità di persona e di maschio. Intendo dire che attorno ai 20 anni si va incontro a grandi trasformazioni psicologiche che riguardano la definitiva uscita dall'adolescenza. L'ingresso nell'età adulta non è però affatto tranquillo. Innanzi tutto è raro che a quell'età si sia autonomi, anche economicamente, dalla famiglia, e già questo introduce uno squilibrio tra le proprie aspirazioni adulte e la realtà. Inoltre nella nostra cultura non c'è vero accompagnamento verso l'età adulta e tutto è un po' lasciato al caso. Soprattutto i maschi ne risentono perchè nella nostra cultura non è ben chiaro, in questo momento, cosa significhi emotivamente essere maschi(a parte gli sterotipi che non prendo nemmeno in considerazione). Probabilmente lei sta vivendo queste conflittualità in modo particolarmnete accentuato. Forse lei non ha ancora elaborato dento di sè una vera autonomia psicologica. La presenza della ragazza la fa sentire bene perchè le dà un riferimento tangibile su cui modellare l'identità adulta. Oltre al fatto che l'attività sessuale, che immagino abbiate, la fa stare bene. Lei deve imoarare a interiorizzare e tenere dentro di sè questi aspetti adulti, senza bisogno di una presenza fisica che glieli ricordi. Un cammino verso la completa autonimia affettiva, insomma, come è giusto che sia. Buon cammino!

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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