Mancamenti

19 dicembre 2004

Mancamenti


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13 dicembre 2004

Mancamenti

Gentile dottore, le espongo il mio problema che ormai mi trascino da anni senza aver mai avuto una diagnosi precisa e una cura adatta che potesse darmi giovamento. Soffro normalmente di pressione bassa (se va bene 100-70) ma quello che mi causa maggiori problemi sono i frequenti abbassamenti della pressione stessa mentre sono in posizione eretta e non necessariamente dopo essere stata per molto tempo in piedi ferma ma anche dopo pochi minuti. . . Questi espisodi vengono scatenati maggiormente se mi trovo in ambienti caldi, chiusi, affollati e con poco ricambio di aria. . . . Tuttavia mi sono capitati anche a casa mentre facevo alcune faccende domestiche come ad es. stirare o lavare i piatti. Per diversi anni non mi sono preroccupata perche mi si presentavano sporadicamente e per questo motivo attribuivo la cosa a stanchezza o alla cervicale. Da circa tre anni però questi fenomeni si sono intesificati fino a limitarmi nello svolgimento delle normali attività. Ho consultato diversi specialisti, non conoscendo ancora la causa del disturbo e quindi ho vagato tra cardiologi, neurochirurghi, otorini, endocrinologi, neurologi, fisiatri, e addirittura uno psichiatra. Ho eseguito ogni esame possibile, ma nessun medico ha saputo darmi una risposta precisa, rimbalzando la palla da uno all'altro. Infine ho trovato un buon cardiologo che alla sola descrizione dei miei sintomi ha inquadrato il tipo di problema. Ha parlato di una disfunzione del sistema nervoso autonomo, di tipo neurovegetativo, vasovagale, in condizioni di ortostatismo. In pratica non c'è equilibrio tra i due nervi principali che controllano la pressione arteriosa e in quei momenti si ha una prevalenza dell'azione di uno di essi sull'altro, ( nel mio caso la pressione si abbassa). Ho eseguito anche il til test, durante il quale dopo mezz'ora in posizione eretta non ho avvertito sintomi ma successivamente, con la somministrazione di una sostanza particolare che ha provocato una vasodilatazione, ho avuto un brusco calo di pressione con tutti i soliti sintomi ( accelerazione del battito cardiaco, senso di caldo, annebbiamento della vista, macamento). Nel momento di malessere maggiore la pressione era scesa a 60-30, in pratica stavo perdendo conoscenza. Mi hanno detto che si tratta di un disturbo congenito, difficile da curare, che potrebbe avere alti e bassi nel corso della vita. Il neurologo ha provato una terapia con lo zoloft, da seguire per almeno 7-8 mesi, in quanto secondo lui non esistono farmaci specifici per questo disturbo ma si possono fare solo dei tentativi. A distanza di 5 mesi non ho avuto nessun miglioramento in quel senso. Mi hanno suggerito anche di fare una leggera attività fisica che potrebbe migliorare un pò il problema, ma non so fino a che punto, sebbene muoversi fa comunque bene per la salute. Ho pensato anche di tentare una cura di tipo omeopatico, sapendo che esistono rimedi per questo tipo di malessere, o l'agopuntura di cui mi hanno parlato positivamente. Il fatto è che dopo tanti anni, continuo a soffrire di questo cosa e sinceramente al problema fisico si è aggiunto anche uno stato di depressione, non grave, che contribuisce a peggiorare la situazione. Non mi sento più sicura di me stessa, uscire da sola mi preoccupa, mi sento limitata. Cosa può consigliarmi di fare a questo punto, avendo già capito di cosa si tratta? Esistono centri specializzati nel trattamento di questo disturbo? Ci sono dei rimedi o sarò costretta a vivere con la costante paura di poter svenire? Mi dia un aiuto per favore. La ringrazio in anticipo. . . e mi scusi se mi sono dilungata. Paola ( 40 anni )

Risposta del 19 dicembre 2004

Risposta a cura di:
Dott.ssa MILENA DE MARINIS


Lei potrebbe essere affetta da una "ipotensione ortostatica", una condizione in cui nel passaggio dalla posizione supina o seduta a quella eretta, manca la costrizione dei vasi che non fa cadere la pressione a terra (per gravità). Deve quindi rivolgersi ad uno dei "pochi" centri specializzati in Patologie del Sistema Nervoso Autonomo dove, senza farla svenire, le faranno degli accertamenti non invasivi, che permetteranno di ottenere una diagnosi e di prescriverle una terapia adeguata.
Non faccia attività fisica eccessiva, prima di aver fatto una diagnosi corretta, onde evitare di stressare un sistema che potrebbe funzionare poco (e di svenire).
Nel frattempo, sali bene i cibi, beva acqua abbondantemente, eviti i luoghi affollati e caldi, utilizzi delle calze che contengono lievemente.
Nel suo caso gli antidepressivi non sono indicati.

Prof. Milena De Marinis
Universitario
ROMA (RM)



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