Miele, sorbitolo e mele

18 gennaio 2014

Miele, sorbitolo e mele


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15 gennaio 2014

Miele, sorbitolo e mele

Gentile dottore, essendo intollerante al lattosio, sorbitolo, saccarina, xilitolo (e altri alimenti ), mi è stato consigliato il miele (preferibile allo zucchero) ma, come letto da qualche parte, contiene il sorbitolo. E'vero? E se sì, quale dolcificante dovrei preferire? Inoltre, tenuto conto che le mele contengono sorbitolo, non devo mangiarle? E quale frutta andrebbe bene? Grazie

Risposta del 18 gennaio 2014

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA LETIZIA PRIMO


Gentile paziente l'intolleranza agli zuccheri (lattosio, fruttosio e sorbitolo) è dovuta a un deficit enzimatico. Questi disaccaridi (zuccheri composti dall'unione di 2 zuccheri semplici) non vengono scissi nei loro costituenti monosaccaridi e quindi non vengono assimilati, richiamano liquidi per effetto osmotico e vengono fermentati dalla flora batterica intestinale con una forte produzione di gas che causa tutta una serie di disturbi intestinali: Diarrea, flatulenza, sindrome del colon irritabile, ecc.
Queste intolleranze alimentari sono piuttosto diffuse e sono spesso la causa di problemi intestinali cronici come la sindrome del colon irritabile.
Se ha accertato di essere intollerante al fruttosio/sorbitolo, deve eliminare tutti i cibi contenenti elevate quantità di fruttosio (quelli che contengono sciroppo di fruttosio, il miele) e limitare il consumo di frutta. Il sorbitolo è uno zucchero che si trova naturalmente nella frutta, tra cui mele, pere, pesche, prugne secche, susine, ciliegie e sorbe da cui prende il nome E’ anche utilizzato come dolcificante artificiale in molti alimenti dietetici senza zucchero, caramelle e gomme da masticare.
La dieta priva della sostanza sospetta deve essere protratta per almeno 2, meglio se 3 settimane, e deve provocare un netto miglioramento dei sintomi, o meglio la loro scomparsa.
Se si verifica un miglioramento netto, allora si può procedere inserendo gradualmente gli alimenti eliminati, finché non si nota un peggioramento netto dello stato di salute, al fine di trovare un equilibrio che consenta di gestire al meglio la propria alimentazione. Se il miglioramento non è netto, allora è molto probabile che sia frutto del caso e non dell'intolleranza presunta.
Come dolcificante può utilizzare inulina come 2IN fibra dolcificante o stevia o aspartame nel gruppo degli zuccheri artificiali Non assuma succo di agave che erroneamente a quanto spesso scritto è ricco di fruttosio. Se i disturbi sono fastidiosi può assumere prima dei pasti principali degli enzimi digestivi e dei probiotici che aiutando la digestione limitano i disturbi gastrointestinali
Buona giornata

Dott. Ssa Maria Letizia Primo
Specialista attività privata
Specialista in Medicina legale
Specialista in Psichiatria
Specialista in Scienza dell'alimentazione
Torino (TO)


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