Munchausen?

11 maggio 2007

Munchausen?


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08 maggio 2007

Munchausen?

Salve, sono un ragazzo di 21 anni, avvio questa discussione perchè sono oramai in preda a disperazione ; ora le spiego la mia storia nella speranza che mi possa aiutare concretamente. Il problema riguarda mia madre, è oramai da un anno e mezzo che rimbalzo tra un ospedale e l'altro al fine di trovare una patologia attinente ai sintomi che accusa mia madre, i sintomi sono i più svariati ma descritti da lei con minuziosa precisione, sente comE un qualcosa che dalla schiena tira verso il basso e va a finire nella pancia; puç sembrare assurdo ma lei é convinta che le sue vene e le sue arterie sono tutte chiuse e che se non si fa infretta qualcosa morirà a breve. gli esami fatti fino ad ora (ho una cartella clinica di circa 200 pagine) non hanno evidenziato nulla di fisico ma, mia mamma si ostina a dire che non hanno guardato bene e che bisogna fare altri esami. dall'ultimo ricoverò è uscita una diagnosi di sindrome di munchausen poichè neanche i medici sapevano poiù dove attaccarsi. (nn so se può essere di aiuto ma mia madre è celiaca). ora se realmente fosse questo tipo di disturbo come lo si cura? io ho sentito uno psichiatra in ospedale il quale mi disse che in tutta la sua carriera aveva visto soltanto un caso del genere che non si è più risolto. L'unica cosa tangibile fisica che si riscontra in mia madre è una pancia grossa e dura ma nn grazza gonfia e tonda.

Risposta del 11 maggio 2007

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


La sindrome di Munchausen è una patolotgia psichiatrica in cui il paziente si autosomministra sostanze nocive per poter avere sintomi fisici che attirino l'attenzione su di sè. A volte sono le madri che somministrano sostanze nocive ai propri figli per poter essere al centro della compassione collettiva. Come vede per fare questa diagnosi bisogna avere la certezza che sua madre davvero si autosomministri sostanze che le procurano poi i disturbi. Non so se sia stato provato o se sia una supposizione. C'è però anche da considerare che la categoria delle conversioni isteriche è tutt'ora molto diffusa, anche se assume connotati diversi da quelli descritti dagli psichiatri che per primi alla fine dell'ottocento si sono occupati di ciò. Mi pare che ci sia una forte componente ipocondriaca oltre ad una probabile sintomatologia isterica. Cosa significa? Che usa il corpo e i suoi sintomi (veri o presunti) per esprimere un dolore ed una angoscia psichica. Ovviamente non conoscendo sua madre faccio solo supposizioni. Credo che sua madre dovrebbe essere vista e seguita da uno psichiatra o medico psicoterapeuta con competenze ben solide in campo analitico. Questo non soignifica che necessariamente sua madre abbia bisogno di una vera analisi (forse non la reggerebbe), ma che lo sguardo diagnostico dovrebbe tenere conto di questa prospettiva, sia per impostare una terapia farmacologica, sia per seguirla sul piano psicoterapeutico.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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