Parkinson e cabaser

28 aprile 2005

Parkinson e cabaser


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25 aprile 2005

Parkinson e cabaser

mio padre e affetto da parkinson dall'meta di55 anni ora ne ha 79 fino a due mesi fa era in cura coon sinemet cr 50 200e nopar 0'25 quattro volte al giorno ha stati allucinatori o sogni vividi il neurologo dice che e effetto dei medicinali purtroppo e lo scotto da pagare anche perche ormai sono 25 anni di malattia circa due mesi fa ha sostituito i l nopar con CABASER 2MG E DA ALLORA E diventato aggrassivo piu in confusione mentale e bloccato terapia 1cpsinemet cabaser 2 mg alla mattina 8 1cpsinemet 12 1sinemet ore 16 1/2cp di sinemetalle 20 allora ediventato aggressivo tanto che picchia anche mia madre e hanno una forza disumana tante che siamo arrivate nella disperazione a difenderci con le mani non e piu una situazione che si puo affrontare a mente serens la mia domanda e non puo essere il cabaser che lo fa diventare cosi aggressivo il neurologo dice che e la stessa cosa del nopar soòo che con questo si ha una somministrazione al giorno invece che quatrro premetto che anche prima aveva tanti momenti della giornata che straparlava vedeva cose o era in confusione cioe se deve andare in bagno non sa che porta infilare ma non era aggrssivo mi puo dare qualche consiglio da fare GRAZIE

Risposta del 28 aprile 2005

Risposta a cura di:
Dott. ANDREA ROMIGI


Premesso che non è facile con brevi e scarne informazioni entrare nel merito di una patologia cronica di così lunga durata, non è possibile escludere che l'introduzione della cabergolina (cabaser) non abbia anche solo parzialmente influito sul quadro comportamentale di suo padre. Il neurologo dovrebbe o potrebbe aver inserito per il quadro comportamentale e allucinatorio farmaci neurolettici spesso utilizzati nei parkinsoniani quali la quetiapina (seroquel) o la clozapina (leponex o anche generico).
La presenza, invece, di episodi di agitazione esclusivamente notturna associata a sogni vividi e particolarmente vissuti è per così dire "un altro paio di maniche", potrebbe infatti trattarsi di un disturbo comportamentale del sonno rem eventualmente trattabile con poche gocce la sera di clonazepam (rivotril) e si tratta di un disturbo spesso associato alla malattia di parkinson.
A tutto ciò deve aggiungere che la gestione della Malattia di Parkinsn dopo tanti anni di malattia, anche dal punto di vista farmacologico, registra, anche se ora la scelta dei farmaci è migliorata, spesso grandi insuccessi sia nel controllo dei sintomi motori che di quelli non motori (comportamentali ad esempio).
Le raccomando di tornare dal proprio neurologo descrivendo i disturbi insorti o peggiorati recentemente per operare eventuali modifiche terapeutiche.

Dott. Andrea Romigi
Universitario
Specialista in Neurologia
ROMA (RM)



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