Per dott. giovanni migliaccio

17 ottobre 2006

Per dott. giovanni migliaccio


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13 ottobre 2006

Per dott. giovanni migliaccio

Mi aveva detto di far sapere come va. . . . Sto benissimo, grazie alle terapia e senza l'operazione che secondo lei era urgente. In effetti nessuno dei medici che mi avevano visto parlava di operazione necessaria. Poi io avevo solo chiesto come dormire, e alla mia domanda non avete risposto. allegata sotto la mia domanda originale e la risposta Mi é stata diagnosticata il 4 febbraio, ormai quasi due mesi fa, dopo un mese di dolore e alcuni giorni di sofferenze insopportabili, un ernia ad L5 S1 "estrusa con frammento migrato caudalmente, para-mediana destra ed a parziale sviluppo foraminale. L'ernia entra in contatto con il sacco durale. Puntiforme calcificazione intra-erniana in sede mediana". Sto facendo cure con cortisone e Neuraben (vitamine B). Le settimane scorse, solo quando dolore fortissimo, Tora-dol (ketorolac trometamina 20 mg/die), e Arcoxia (etoricoxib 90 mg/die) e cure fisiatriche (radarterapia, tens e trazioni lombari), però dopo iniziali miglioramenti sto peggiorando, perdendo sensibilità alla gamba sinistra. L'ortropedico non consiglia operazione, dicendo che é normale aspettare parecchi mesi per una risoluzione spontanea, ma il neurochirurgo consiglia operazione come unica soluzione. Volevo sapere se vale la pena aspettare o può avere effetti negativi (il neurochirurgo parla della possibilità di peggioramento, come nuove ulteriori ernie dovute a postura che tengo sbagliata perchè a volte zoppico un po'). Qual'è la posizione migliore per dormire? L'ortopedico dice che é indifferente, alcuni dicono a pancia in giù, io riesco ad allieviare la sciatica sdraiata a pancia in giù con un cuscino sotto le ginocchia per tenere le gambe piegate. E' molto doloroso stare seduta, specie in macchina, ma devo per forza usarla per andare a fare le cure. Puo' essere compromettente? E' vero che la panca ad inversione potrebbe essere usata, ma solo dopo l'operazione o comunque la risoluzione dell'ernia? Potrei provare l'ozonoterapia, che il neurochirurgo considera inutile e l'ortopedico invece efficace? Risposte: Risposta del 30/03/2006 Gentile signora, da quello che descrive, la Sua ernia è da operare abbastanza in fretta e, non per spirito di parte, sono d'accordo con quant Le ha già detto il Neurochirurgo. Nel Suo caso l'ozono terapia come qualsiasi tecnica analoga non serve a nulla. Mi faccia sapere Dott. Giovanni Migliaccio Medico Ospedaliero Specialista in Neurochirurgia MILANO (MI)

Risposta del 17 ottobre 2006

Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI MIGLIACCIO


Gentile signora,
non mi dice in seguito a quale terapia Lei ora sta benissimo ed eventualmente, se ha fatto l'ozonoterapia, che metodica e tecnica è stata usata. Se la situazione clinica era quella che ha descritto e se la TAC o la RMN era la Sua, ribadisco che l'intervento chirurgico era e resta la soluzione più adatta. Deve inoltre sapere che l'ernia discale che è espulsa non "rientra" in alcun modo e anche che l'assenza del dolore non sempre è un buon segno. Puo' viceversa rappresentare un danno, ovvero la radice, sofferente per la compressione, non "conduce "più al cervello la sensazione del dolore. A lungo andare anche le fibre che servono per il movimento muscolare della gamba o del piede possono essere danneggiate con il verificarsi di una paralisi lì localizzata.
Infine, da Sua stessa ammissione, non è vero che nessun medico Le ha consigliato l'intervento: lo ha fatto un neurochirurgo e, non è poco!
Mi fa piacere che Lei stia bene, ma periodicamente controlli la forza della sua gamba e del suo piede.
Codialità ed auguri

Dott. Giovanni Migliaccio
Medico Ospedaliero
Specialista in Neurochirurgia
MILANO (MI)



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