Problemi di relazione

11 febbraio 2005

Problemi di relazione


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08 febbraio 2005

Problemi di relazione

Sono una ragazza di quasi diciotto anni, come avrà certo notato fisicamente sono molto magra, sono sempre stata così, fin da piccola, ma solo adesso che sono un pò cresciuta questo per me sta diventando un pò un problema. La cosa che mi fa più innervosire è che non si può certo dire che mangio poco, non sono nemmeno una mangiona, ma sicuramente il rapporto tra la quantità di cibo che mangio e il mio peso è un pò strano. Non pratico alcuna attività fisica, sia per mancanza di tempo sia perchè ho paura di dimagrire ulteriormente. Il mio peso non è andato mai scalando, ma col passare degli anni aumenta molto molto lentamente. Inoltre è una caratteristica di famiglia (dalla parte di mio padre) essere molto magri in gioventù. Comunque non è tanto questo il mio problema. Il mio vero problema è che da circa tre anni, da quando ho cominciato a frequentare le superiori, ho cominciato ad accusare periodicamente, prima molto più frequentemente, forte nausea, fitte all'addome, in vari punti e a volte anche vomito, depressione. Ora fortunatamente questi periodi sono meno frequenti e regolari. Il problema più grave è che non riesco a mangiare quando sono con i miei compagni, o comunque quando sono con persone della mia età. Ho provato a superare il problema sforzandomi di stare con loro, ma con scarsi risultati, mi sentivo molto a disagio, nervosissima e avevo la sensazione di avere un nodo alla gola. Non ce la faccio più, vorrei risolvere questo problema e capire perchè ho questi problemi di relazione, ma da sola non so come fare. I miei genitori fanno finta di niente e solo adesso sto trovando il coraggio di rivolgermi a lei. La ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti.

Risposta del 11 febbraio 2005

Risposta a cura di:
Dott.ssa GIULIA MARIA D'AMBROSIO


Carissima, in casi come i suoi, visto che è così giovane, in genere imposto la terapia su fronti diversi, in modo da arrivare alla meta il più velocemente possibile. Credo che perciò avrebbe bisogno sia di un sostegno psicologico che del parere di un buon omeopata. I due interventi contemporanei aiutano a localizzare l'eventuale inghippo psicologico correlandolo esattamente con le reazioni del suo corpo.
Si faccia coraggio e ne parli con i suoi genitori. Cerchi uno/una psicoterapeuta di buona scuola (meglio se di derivazione junghiana o di analisi di gruppo) e un omeopata di sicura scuola UNICISTA.
In bocca al lupo, ci tenga informati.

Dott. Ssa Giulia Maria D'Ambrosio
Specialista in Neuropsichiatria infantile
Specialista in Scienza dell'alimentazione
Specialista attività privata
MILANO (MI)



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