Prolasso rettale

09 marzo 2007

Prolasso rettale


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06 marzo 2007

Prolasso rettale

Adulto, maschio, anni settanta. Diagnosi di diverticolosi circa quindici anni fa(55/anni)Due o tre episodi di diverticolite superati con riposo, dieta ed antibiotici. Dopo qualche tempo emissione di feci sempre più ristrette fino ad assumere una vera conformazione a "nastro", . Una TAC addome con mezzo di contrasto diceva, tra l'altro:". . . . Come reperto accessorio si rileva ispessimento(reale?residuo fecale?) della parete sinistra della regione mediorettale, delle dimensioni di circa 20mm. Il dato TAC associato a quello anamnestico di emissioni di feci a nastro necessita di valutazione endoscopica"Dopo circa venti giorni una ecografia endorettale recitava:"Al controllo delle pareti rettali, subito al disopra dell'orificio anale, a carico della parete anteriore si apprezza un ispessimento della stessa, per un tratto longitudinale di 3, 4cm, e trasversale di 8 mm, dove gli strati muscolari parietali appaiono conservati ma evidentemente ipoecogena, da verosimili fenomeni flogistici;non si osservano chiari segni ecografici di processo espansivo. "Ne ho parlato con un Collega ed amico Chirurgo che per altro aveva diagnosticato e curato gli episodi precedenti di divericolite, il quale palpava un cordone nella fossa iliaca sinistra ed esprimeva il parere che il reperto radiografico ed ecografico fosse residuo degli episodi riferiti. Una rettoscopia non rilevava particolari situazioni a livello rettocolico. Sono ormai trascorsi più di dieci anni, con una situazione di alternanti momenti critici per la funzione evacuatoria. La presenza di un prolasso, dopo ogni defecazione aveva fatto sorgere il dubbio che si trattase di emorroidi di III° e IV°tipo, tanto che si era pensato ad un intervento, sul quale non c'è stata unanimità di consenso nel senso che il Collega Chirurgo pensava di effettuare la Milligan Morgan, mentre altri l'intervento di Longo. In attesa ho ripetuto alcuni mesi fa una rettoscopia, anche perchè nella precedente era stato asportato un polipo di appena un millimetro, e l'Endoscopista rilevava un chiaro ed inequivocabile prolasso della mucosa rettale, mostrandomelo orgogliosamente sul monitor. Prolasso che personalmente ho poi fotografato con una telcamera digitale, mostrandola poi all'Endoscopista a conferma della sua diagnosi. Il prolasso, esternamente si colloca sulla parete sinistra, facendo sorgere il sospetto che a prolassare sia quella parte di mucosa impegnata dai processi flogistici diagnosticati, come se tale mucosa fungesse da corpo estraneo trascinante la parete antero sinistra del retto. Il rpoblema attuale, sul quale chiedo un parere all'Esperto è che, prima dell'ultima rettoscopia, il riposizionamento del prolasso era difficoltoso, ma comunque possibile. Tuttavia il "ripristino"era di breve durata, poichè durante il giorno, specialmente nella stazione eretta, il prolasso si riproduceva, tanto che mi vedevo costretto a tornare in bagno e rimettere tutto a posto. Dopo la rettoscopia, il prolasso, oltre ad essere più"facile"dura di più, ed una volta ridotto, dura l'intera giornata fino al mattino successivo, quando, pur troppo, dopo la defacazione, la mucosa prolassa di nuovo, per cui la riduzione è possibile, e durante il giorno, solo in alcune circostanze sento la necessità di"trovare"un "spigolo"dove appoggiarmi per far risalire il "pacchetto". Chiedo scusa dell'ilarità della descrizione. Ecco quindi la domanda:"Quando potrà durare questo continuo prolassare e ridurre, che allo stato attuale mi consente un recupero dell'attività lavortiva e ludica, posso dire discreta a fronte dell'intervento che vedo con molta apprensione?E l'intervento medesimo sarà comunque quello di Longo con lo stapper?Ringrazio sentitamente e resto in attesa. S. A.

Risposta del 09 marzo 2007

Risposta a cura di:
Dott. GIUSEPPE D'ORIANO


Caro S. A.
Ho letto attentamente la chiara descrizione del tuo prolasso. Talmente chiara e precisa che sembra di avere davanti ai miei occhi il tuo problema. La riduzione e la tenuta del prolasso fino a nuova evacuazione dipende da numerosi fattori :riduzione della congestione emorroidaria, totale svuotamento della ampolla rettale all'evacuazione, consistenza del materiale fecale, pressione endoaddominale. Capirai, che in ogni caso non si può avere una guarigione di un problema che risiede nel cedimento strutturale della parete mucosa rettale. La terapia del prolasso è certamente chirurgica. Per prolassi 4cm la prolasectomia con doppia stapler e preciso doppia, perche in questi casi la quantità di tessuto d'asportare e maggiore di quella richiesta per la correzione del solo problema emorroidario, è la tecnica che dona migliori risultati, sia in termine di correzione che di decorso post operatorio. Risolverai Il prolasso rettale, il prolasso emorroidario e la sindrome da ostruita defecazione.
Saluti dr. Giuseppe D'Oriano

Dott. Giuseppe D'Oriano
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Specialista in Chirurgia generale
NAPOLI (NA)



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