Psicologia pazienti cardiopatici

01 marzo 2006

Psicologia pazienti cardiopatici


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20 febbraio 2006

Psicologia pazienti cardiopatici

Gent. Mi Sigg. Ri, mia madre ha subito un intervento di sostituzione della valvola mitralica a dicembre del 2004. Come confermato dall'ultimo controllo cardiologico, fisicamente mi sembra stia avendo un buon recupero anche se ovviamente lento e graduale. Ciò che invece mi preoccupa molto è il suo stato psicologico che col passare del tempo non migliora. Mi spiego meglio: al di là dell'irrascibilità e della rapidità con cui cambia spesso umore, capita sempre più frequentemente che arrivi a contrasto con le persone che la circondano (specie mio padre, mia nonna e, quando siamo vicino, anche me). Manifesta alcuni stati d'animo difficili da gestire: una sorta di "intolleranza" verso tutto e tutti, una profonda apprensione per tutto ciò che può dare adito a possibili sue interpretazioni (ovvio che in questi casi valuta esclusivamente la prospettiva peggiore), avverte una specie di coalizione contro di lei (nessuno mi può capire, non sono fuori di testa ma con quello che ho passato io. . . ). Ciò ovviamente le comporta uno stato di pesante malcontento, vede tutto nerissimo e senza possibilità di uscita. E' chiaro che in famiglia esistono di fatto situazioni non sempre rosee che però sono affrontate in modo traumatico e "violento", ed è altrettanto chiaro che in un rapporto moglie-marito, figlia-madre, madre-figlia nascano situazioni potenziali di scontro che in condizioni normali si superano in modo non traumatico. Mia madre mi chiede comprensione e in un certo senso compatimento, mi chiede di condividere le sue opinioni su mio padre e mia nonna (quando io invece mi sento più vicina a loro che a lei), mi chiede di intervenire con loro a suo favore, mi chiede risposte su come affrontare questa situazione e io non so come gestirla. Il suo cardiologo mi ha suggerito una valutazione psichiatrica per lo stato di depressione ansiosa che far star male Lei e gli altri. Ovviamente lei ha reagito malissimo e si rifiuta categoricamente di interagire con uno psichiatra perseverando nel suo stato depressivo. Come posso convincerla ad accettare l'aiuto di uno psichiatra? Come mi devo comportare? Non mi perdonerei mai di aver sottovalutato la potenziale gravità di una situazione simile. . . Grazie F.

Risposta del 01 marzo 2006

Risposta a cura di:
Dott. GASPARE PALMIERI


proverei a farla convincere dal medico di base sulla necessità di una valutazione.
dr palmieri

Dott. Gaspare Palmieri
Casa di cura convenzionata
Specialista in Psichiatria
MODENA (MO)



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