Psicoterapia può far peggio?

16 giugno 2008

Psicoterapia può far peggio?


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13 giugno 2008

Psicoterapia può far peggio?

Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni ed è da 4 anni che vivo una situazione che mi fa soffrire. Un pomeriggio di 4 anni fa mi sono svegliata da un riposino e trovandomi da sola a casa, senza genitori o sorella, mi è venuta su un’agitazione forte, paura, sensazione di abbandono, battiti cardiaci accelerati. Ho chiamato subito mia mamma per implorarla di tornare a casa e finchè non è tornata non mi sono tranquillizzata. Premetto che sono sempre stata un po’ ansiosa in generale, soprattutto un po’ ipocondriaca; infatti dopo questo ‘attacco’ sono subito andata a cercare in un dizionario se i sintomi potevano corrispondere ad un attacco di panico. Ovviamente li vedevo combaciare alla perfezione. Il medico di base mi aveva dato samyr una volta al giorno per due settimane e tavor, quest’ultimo da prendere solo se si ripresentavano episodi di ansia forte e mi aveva inoltre consigliato un incontro psicologico/ psichiatrico. La psichiatra mi ha detto che farmaci non servivano e mi ha indirizzato ad una psicoterapia. L’ho iniziata e portata avanti per un anno mi pare ma poi ho deciso di non andare più alle sedute perché osservavo un aumento dell’ansia, come se parlare di me e cercare cause al mio malessere mi rendesse ancora più nervosa e agitata. Ed è stato proprio questo andare dalla psicologa che mi ha portato a riflettere su me stessa o sul mondo in modo esagerato, e ho iniziato ad indurmi da sola episodi di derealizzazione. All’inizio non pensavo si chiamasse così, pensavo fosse una cosa che solo io provavo, questa sensazione che il mondo non fosse reale, che io non esistessi davvero, e in poche parole ho iniziato a non vivere più ‘normalmente’. Da quell’esperienza di psicoterapia mi sono portata dietro per anni questa elevata attività mentale, tant’è che mi la mia testa pensa, riflette e rimugina in qualsiasi istante e con tantissima facilità mi induco appunto episodi di derealizzazione. Mi basta dirmi ‘ora voglio che quello che mi circonda diventi irreale’ ed ecco che lo diventa in modo fortissimo. Da novembre, attanagliata da questa paura di non essere normale ho iniziato ad andare da un’altra psicologa per vedere se finalmente riuscivo a togliermi questo ‘disturbo’ che tanto mi fa star male. Ora mi ritrovo nella stessa situazione presentatasi con la precedente psicologa. Penso 24 ore su 24 a patologie psicologiche e spesso mi ritrovo in una sorta di ‘analisi paralisi’. Volevo sapere se è possibile che una psicoterapia, inducendomi a scavare in me stessa, possa amplificare o peggiorare le mie sensazioni o emozioni, perché non mi sembra di trovarne giovamento, anzi. È normale una reazione di questo tipo? Cosa mi consigliate di fare? grazie

Risposta del 16 giugno 2008

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


La sua lettera mi permette di chiarire un concetto importante : la psicoterapia non è un unico modo e un'unica tecnica! Ci sono tanti modi diversi di fare psicoterapia, basti pensare alle due grandi categorie di psicoterapia analitica e cognitiva. Ma anche all'interno di queste due grandi categorie ci sono vari modi di procedere. Così come ci sono molti farmaci e l'abilità del medico sta nel capire quale va prescritto, così ci sono varie psicoterapie e l'abilità dello psicoterapeuta sta nel capire quale tecnica vada usata per quello specifico paziente. Lei non dice che tipo di psicoterapia abbia fatto, ma sarebbe importante che capisse se la tecnica usata è quella adatta al suo caso. Tenga conto che ci può essere un temporaneo peggioramento dei dintomi durante la psicoterapia, ma temporaneo, non così massiccio come dice lei! Le converrebbe rivedere tutto dall'inizio, a partire da una diagnosi precisa che forse è stata anche fatta, ma lei non ne parla nella lettera.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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