Reflusso e disturbi intestinali

26 marzo 2008

Reflusso e disturbi intestinali


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22 marzo 2008

Reflusso e disturbi intestinali

Ho 40 anni e due anni fa ho scoperto di soffrire di reflusso gastroesofageo per ipotonio del cardias. E' iniziato tutto con disturbi alla gola e dopo una visita l'otorino mi ha indirizzato dal gastroenterologo che mi ha consigliato di eseguire una gastroscopia dalla quale è risultata la diagnosi di reflusso. Così ho iniziato una terapia conb Peptazol (prima 2x40 mg al giorno prima dei pasti e successivamente gradualmente fino a raggiungere una dose di i cps ogni 2gg da 20 mg). Contemporaneamente, considerato che ero in periodo di stress e la mia ansia mi portava ad attacchi di panico, ho preso per 6 mesi Xanax (2x 0, 125mg al dì) e ho fatto sedute di autoipnosi che mi hanno aiutato a risolvere la situazione. Unico problema che mi è apparso èè stata una elevata "attivitò" intestinale con frequenti dolori addominali e spesso diarree. Mi risulta che sia uno degli effetti collaterali del Peptazol. Il gastroenterologo non ha mai dato tanta importanza al problema ma tutto ciò ha comportato un calo di peso (6-7 Kg). Oggi peso 74Kg circa e sono alto 180cm. Un mese fa a seguito di un raffreddore con tosse ho avvertito un ritorno dell'acidità alla quale ho attribuito il fatto che la tosse, soprattutto di notte, si era intensificata. E' stato così che, di mia iniziativa, ho aumentato la posologia del Peptazol a 2x20mg al giuorno. Ho preso appuntamento per una visita dal gastroenterologo e, nel mentre, sono tornati con frequenza i disturbi intestinali, concentrati prevalentemente nel week-end. Il medico mi ha visitato ed ha detto che l'addome non evdenzia problematiche se non una tensione muscolare (in effetti si sono verificati eventi che mi tengono un pò in ansia) e mi ha prescritto Debridat (3al dì prima dei pasti) ed Enterolactis Plus (1 al dì), no verdure cotte e derivati del latte per 21gg. (io in genere non bevo latte e non mi piacciono i formaggi, mentre adoro le verdure) Per il Peptazol mi è stato consigliato di ridurlo se in presenza di miglioramenti nella tosse notturna. La cura non ha modificato particolarmente la situazione, nonostante sia tornato ad assumere 1 cps di peptazol ogni due giorni (al mattino a stomaco vuoto). Anzi ho notato che spesso, circa 30 min dopo avere assunto i fermenti lattici mi si presentavano spasmi intestinali. Inoltre, come spesso in precedenza, al mattino, dopo avere assunto il Peptazol, mi tornano gli spasmi intestinali e devo defecare anche due volte. Ho sostituito l'Enterolactis Plus con Dicoflor 60. Qualcosa è cambiato ma non molto. devo però confessare che nel corso della giornata mi sento meglio e non riesco a mangiare poco, seppure evitando gli alimenti proibitimi dal medico. Cosa mi consigliate? Può essere tutto dovuto all'antiacido (Peptazol)? Aggiungo che non ho ancora eseguito analisi del sangue ma che in genere in passato sono sempre entro i limiti con unica eccezione per la bilirubina a causa di un fattore genetico di cui non ricordo il nome. l'anno scorso, in seguito al dimagrimento ho anche controllato la tiroide con analisi che hanno evidenziato una tiroidite autoimmune (anticorpi leggermente oltre i massimi). Adesso sto per ripeterli. Mi consigliate altre indagini? Grazie e scusate se sono stato lungo ma ho cercato di darvi puù informazioni possibili.

Risposta del 26 marzo 2008

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


Cerchiamo di chiarire i vari punti. Per i disturbi collaterali del reflusso (acidità e Tosse ) è necessario proseguire la terapia con un inibitore di pompa, ma alla dose corretta. L'assunzione di soli 20 mg ogni 2 giorni non serve a nulla. Se si vuole un risultato, bisogna prendere 40 mg 2 volte al giorno per il primo mese e poi proseguire con 1 cpr tutti i giorni, per un periodo lumgo. E' possibile, nei soggetti predisposti, avere qualche disturbo intestinale. In questo caso è meglio cambiare farmaco(per es. passare al Lansoprazolo da 30 mg, con lo stesso dosaggio). Il dimagramento non è certo dovuto alla Diarrea saltuaria. Per il sospetto di una Tiroidite deve rivolgersi subito a un endocrinologo. La bilirubina elevata è dovuta alla cosiddetta sindrome di Gilbert, che- come le avranno già spiegato- non ha alcuna rilevanza clinica.

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Universitario
Specialista in Cardiologia
Specialista in Gastroenterologia
MILANO (MI)



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