08 dicembre 2006
Ricovero coatto
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05 dicembre 2006
Ricovero coatto
Buongiorno, da circa 10 anni mia mamma, 65 anni, soffre di depressione. Spesso minaccia il suicidio, sebbene non l'abbia mai tentato. Si dispera per la solitudine, ma in realtà è lei che si crea il vuoto intorno: rifiuta infatti ogni tipo di aiuto e di cura, ogni soluzione realistica, come vivere con me, oppure assumere una persona che la aiuti. Inoltre ha voluto il divorzio, rotto i rapporti con mio fratello e con tutti i parenti e amici che incontra (ognuno per motivi e con modi diversi). Da qualche tempo beve troppo alcol. Alcuni parenti mi dicono che dovrei farla ricoverare di forza, perché il giorno che si suicidasse davvero ne sarei responsabile. Io penso che non ci siano gli estremi per un trattamento obbligatorio, ed ecco cosa vorrei chiedere: - in Italia esiste il ricovero coatto? In quali casi? Non è necessaria la volontà del paziente per avere speranze di miglioramento? GrazieRisposta del 08 dicembre 2006
Risposta a cura di:
Dott. GASPARE PALMIERI
il ricovero coatto esiste ma solo quendo ci sono alcuni requisiti che sono:
- situazione di grave rischio per la persona
- mancanza di volontà della persona di ricevere terapie alternative al ricovero (farmaci o altro)
in realtà è un provvedimento che si tende a fare il meno possibile. deve essere firmato dal sindaco ed è messo in atto dai vigili urbani.
se il rischio è concreto e alto e sua madre rifiuta ogni aiuto si può prendere in considerazione. se le minacce di suicidio sono manipolatorie bisogna vedere a quale fine vengono espresse (di solito per avvicinare qualche figura significativa).
Dott. Gaspare Palmieri
Casa di cura convenzionata
Specialista attività privata
Specialista in Psichiatria
MODENA (MO)