Sindrome da stanchezza cronica

26 novembre 2006

Sindrome da stanchezza cronica


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23 novembre 2006

Sindrome da stanchezza cronica

Egregi dottori, in seguito a accertamenti medici a una mia cara amica hanno detto che probabilmente il suo stato di malessere (febbre, dolori muscolari, difficoltà nel concentrarsi, stanchezza anche dopo prolungato riposo) potrebbe essere dovuto ad una malattia dal nome "sindrome da stanchezza cronica". Volevo chiederVi se tale malattia è da voi riconosciuta (visto che girando su internet ho trovato pareri contrastanti) e se si può guarire. Vi ringrazio anticipatamente per una Vostra risposta, che attendo con ansia. Cordiali Saluti L.

Risposta del 26 novembre 2006

Risposta a cura di:
Dott. ALBERTO MOSCHINI


La sindrome da stanchezza cronica/ Fibromialgia, è provocata dal virus di Epstein_barr, Mononucleosi, ed ha molteplici caratteristiche, che per la diagnosi vengono ritenuti importanti, quindi un certo numero di sintomi deve rientrare in uno schema. Invece se il ragionamento diagnostico si sposta sulla individuazione precoce, sulla prevenzione, della sindrome, vanno individuati quei segni, indizi, che possono far presumere l’insorgenza della patologia. Ogni sforzo deve essere sempre rivolto all’obiettivo di non far provocare la malattia, quindi prevenzione significa non individuare precocemente la malattia, ma non farla manifestare e sopraggiungere.
L’esperienza ormai mi indica quei sintomi vaghi e aspecifici che possono essere indici dell’insorgenza, ed applicare immediatamente tutti i presidi per capire e lo stato dell’organismo e del sistema immunitario della persona in esame e quali agenti patogeni sono interessati.
Il principale di questi è il virus di Epstein-Barr, ma anche altri virus che hanno la proprietà di permanere latenti nelle cellule, hanno la possibilità di innescare la sindrome.
La guarigione avviene perché si rilevano tutte quelle caratteristiche precedentemente descritte, gli agenti patogeni che devono essere portati via, chiaramente, bisogna avere gli esami strumentali e le armi idonee per eseguire tutto questo lavoro, ma soprattutto è il ragionamento applicativo, che fa la differenza.
Gli interventi devono essere sempre applicati sulle cause, non sulla inibizione e soppressione del sintomo; questo deve sempre esprimersi adeguatamente, va seguito, indirizzato, poiché la sua scomparsa, indica la progressione verso la guarigione.
SAluti

Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)



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