01 ottobre 2007
Sindrome ipercinetica cardiaca
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28 settembre 2007
Sindrome ipercinetica cardiaca
Gentili dottori, ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi leggendo questa mail. Ho 31 anni seguo uno stile di vita per quanto posso sano (non bevo, ne fumo e cerco di controllare l'alimentazione) sono tendenzialmente emotivo e sottoponendomi ad una visita cardiologica mi e' stata riscontrata "sindrome ipercinetica cardiaca" di cui non ho ben capito di cosa si tratti fino in fondo. Ho eseguito su consiglio del cardiologo esami del sangue e per la tiroide e tutto per fortuna è nella norma. I miei valori di pressione al di fuori di situazioni stressanti sono di 120/70 75 battiti, in situazioni di stress, come ad esempio durante la visita cardiologica, la pressione arriva a 140/90 120 battiti. Il cardiologo mi ha detto di iniziare a prendere una compressa al giorno ( mezza al mattino e mezza la sera) di atenololo 100 mg. Ho letto si tratta di beta-bloccante. . Come mai? E vero che l'inizio a 31 anni di una cura del genere significa farla per la vita? potrei avere molti effetti collaterali? grazie e scusate.Risposta del 01 ottobre 2007
Risposta a cura di:
Dott. LEONARDO DI ASCENZO
Egregio Signore,
credo che la sua sdr. ipercinetica cardiaca dipenda dalla sua emotività.
Se il cardiopalmo che ogni tanto accusa in situazioni per lei stressanti non è particolarmente disturbante, non le provoca lipotimie (leggi svenimenti), non le provoca dispnea reale (ovvero mancanza di respiro), non le provoca astenia (ovvero stanchezza importante ed inspiegata) io le consiglierei di utilizzare solo e solo eventualmente qualche ansiolitico al bisogno.
La terapia beta-bloccante non è vero che quando si comincia non la si può più smettere, come ogni terapia la si prescrive quando e per il tempo che serve.
L'atenololo oltre a controllare la frequenza cardiaca abbassa la pressione arteriosa si rende necessario quindi verificare che il dosaggio non prvochi ipotensione.
Uno degli effetti collaterali indesiderati nei giovani del beta-bloccante è qualche risentimento (non sempre presente) dell potenza coeundi.
In conclusione la terapia si rende utile solo se i suoi disturbi sono invalidanti e/o particolarmente disturbanti per lei.
Tuttavia sarebbe bene conoscere tutte le analisi da Lei fatte per poter esprimere un parere più mirato.
Distinti saluti
Dott. Leonardo Di Ascenzo
Medico Ospedaliero
Specialista in Cardiologia
SAN DONA' DI PIAVE (VE)