Sjogren

27 luglio 2006

Sjogren


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21 luglio 2006

Sjogren

Gentile Dottore, sono una donna di 42 anni con diagnosi di: - Ipertiroidismo autoimmune (Basedow) trattato con radiometabolica, oggi in ipotiroidismo con Eutirox 50; - Connettivite Indifferenziata; - Artrite Psoriasica, trattata con Methotrexate 7, 5 1 fiala alla settimana, Arava 20 1 a giorni alterni, Deltacortene 5 mg e Arcoxia, alla necessità. A seguito di una diarrea continua (sino ad un max di 6 scariche al giorno) sono stata inviata a consulto gastroenterologico per sospetto Morbo di Chron. Ho eseguito la colonscopia con asportazione di un polipo sessile di 3 mm, il cui esito istologico è stato: "Adenoma tubulare del grosso intestino" null'altro, però, è stato prelevato e mandato in istologia. Secondo il gastroenterologo dovrei ripetere l'esame perchè senza il prelievo e l'esame istologico non si può escludere una malattia infiammatoria agli esordi. Preciso però che, dopo l'esame, la diarrea è sparita per un pò di giorni per poi riprendere molto leggera. Infatti, adesso ho 2 scariche al giorno e non sempre troppo liquide. Nello stesso tempo, avendo problemi di deglutizione ai solidi, (oggi anche ai liquidi) il gastroenterologo mi ha richiesto l'ecografia del collo che ho eseguito. Premetto che l'ecografia del collo è stata eseguita, in day hospital in reumatologia, in data 15/02/2006 dal reumatologo che mi segue, con esito: "Ghiandole salivari: parotidi e sottomandibolari di normali dimensioni ed ecostruttura. Assenti lesioni occupanti spazio di tipo solido o liquido". Lo stesso reumatologo ha ripetuto l'ecografia in data 04/07/2006 e l'esito è stato: "Parotidi e sottomandibolari di normali dimensioni. Ad ecostruttura modestamente disomogenea con aspetto cribrato del parenchima, più evidente a carico della sottomandibolare e parotide destra. Assenti lesioni occupanti spazio di tipo solido o liquido". Il reumatologo ha parlato di Sjogren. Il gaestroenterologo ha richiesto la RX Cricofarinfoesofaeo cardiale che eseguirò il 05/09. Ma io non ho secchezza in bocca, nè agli occhi. In passato ho avuto questi fastidi e grazie all'uso di lacrime artificiali tutto è rientrato nella normalità. Al momento, ho solo tosse secca e la gola mi diventa arida al punto da bere molto frequentemente per idratare e raucedine con dolore alla gola, come se avessi una faringite che però non ho. Cosa ne pensa? Cosa potrebbe essere secondo Lei? L'iter è corretto? RingraziandoLa in anticipo per l'attenzione che Vorrà accordarmi, un cordiale saluto.

Risposta del 27 luglio 2006

Risposta a cura di:
Dott. ALBERTO MOSCHINI


Lei ha una progressione di aggravamento molto caratteristica, prima la Tiroidite, poi connettivite, artrite Psoriasi ca ed ora Celiachia, Sjogren, può darsi, continuando su questa progressione, le malattie autoimmuni, le farà tutte, infatti sussiste anche un sospetto di morbo di Chron.
Cosa è successo? Lo studio della immunologia lo spiega benissimo, manca la tipizzazione HLA classe I e II, per darle una risposta più precisa, infatti, se avesse eseguito questo esame immediatamente, avrebbe potuto prevenire tutte queste malattie autoimmuni, poichè sono scritte nel suo codice genetico, proprio l’antigene umano linfocitario.
Ogni volta che entra un agente patogeno nell’organismo, viene processato da cellule specifiche, chiamate appunto presentanti l’antigene, in queste cellule l’agente patogeno, antigene, viene confrontato con il self, HLA, antigene umano linfocitario, caratteristico esclusivamente di quella persona. Se per puro caso, una sequenza di 6 o 7 amminoacidi delle proteine dell’antigene, sono uguali alla sequenza delle proteine dell’HLA, viene compiuto un errore, appunto mimetismo molecolare, a livello di molecole. Il sistema immunitario produce anticorpi anti-cellule dell’organismo stesso; cellule tiroidee= tioridite, della cheratina della pelle= Psoriasi, cellule della mielina= Sclerosi Multipla, cellule delle articolazioni= artrite, cellule del connettivo= connettivite, cellule dei villi intestinali= Celiachia, . . . . . . . . . Non si deve agire sui meccanismi successivi dell’infiammazione, come sta eseguendo, ma sull’agente patogeno, che inizialmente ha prodotto l’errore e sull’HLA, per fermare il processo di produzione degli anticorpi. Per fermare la fabbrica, è inutile fare sciopero, si deve spengere la corrente. La fabbrica è il sistema immunitario, che produce anticorpi, la luce è l’agente patogeno, che va individuato. Il sistema immunitario ha delle regole, che non si possono modificare, sono scritte così e basta. Dal momento stesso in cui vengono prodotti i linfociti, cloni, che poi producono gli anticorpi, il meccanismo è autoinnescante, si produce sempre senza esaurimento. Successivamente, proprio per la distruzione che questi autoanticorpi producono, si crea infiammazione, tutti i farmaci agiscono su questo meccanismo successivo, inibendo l’infiammazione, ma alcune proteine, citochine servono al sistema per difendersi, se blocco, blocco le difese, quelle che sono dirette a fermare proprio quell’agente che ha innescato il mimetismo molecolare, che continuamente va a produrre cloni, che producono anticorpi anti-. . . . . . . .
Come vede, è un meccanismo altamente complesso, ma se si interviene sull’agente patogeno che ha innescato, ma anche altri che sono entrati per la lieve immunodeficienza, prodotta da molti virus, la regola viene bloccata, si fermano i cloni, si ferma la malattia autoimmune, si permette all’organismo di riparare. Se la distruzione è più alta della possibilità di rigenerazione, scatta la malattia, ma in questa preparazione, l’organismo manda segnali del suo disagio, sintomi vaghi e aspecifici, che se ben interpretati, conducono ad una diagnosi preventiva, ma hanno importanza, per me, per stabilire una terapia successiva.
Come vede, invece di distruggere la tiroide, si doveva fermare il processo autoimmune, incidendo sul mimetismo molecolare, per fermare tutto, altrimenti, come le è successo, il processo autoimmune prosegue imperterrito, perché ha la regola di comportamento, per fermarlo bisogna individuare l’agente patogeno che ha innescato il mimetismo molecolare e il successivo processo autoimmune, portarlo via.
L’immunologia ha meccanismi e regole molto importanti, perchè sono loro che ci difendono dall’aggressione esterna, contro il nostro self; ma spesso vengono compiuti errori, proprio per i meccanismi troppo sofisticati e regole non modificabili, sono scritte così e in quella maniera agiscono, per cui l’errore ha la possibilità di perpetrarsi nel tempo. Studiando attentamente questi errori, l’immunologia ha la capacità di spiegare molte patologie, altrimenti ritenute oscure; ma non solo, rilevando i processi iniziali, fornisce grandi possibilità di terapia, perchè si può agire sulle cause veramente iniziali che hanno condotto all’errore e fermarlo. L’organismo ragiona a minime diluizioni, che vanno da 0, 005 a 0, 002 nanomolare, che sono proprio quelle utilizzate dalla medicina biologica, non ragiona in grammi, come avvengono le somministrazioni dei farmaci, l’interferone, quando necessario, per aiutare a combattere una infezione virale, vie secreto a diluizioni così basse; inoltre ogni volta che la cellula modifica il suo assetto elettrolitico, per eseguire qualsiasi azione, produce una differenza di potenziale, che genera una frequenza elettromagnetica, lo studio di queste frequenze è eseguito dalla medicina quantistica, che ha il compito di studiare tutte quelle frequenze minime prodotte da ogni essere vivente e corpi inanimati, virus e batteri compresi; conoscendo la frequenza di un virus, ho la capacità di individuarne la presenza e di poterlo eliminare dall’organismo. L’ormesi, branca scientifica della tossicologia, studia gli effetti prodotti dalle piccole diluizioni dei prodotti tossici, che a alte dosi hanno un effetto distruente, ma a piccole osi hanno un effetto inverso, opposto. Queste due nuove scienze, mi offrono grandi possibilità terapeutiche.
Come vede, dall’attento studio di molti fenomeni biologici, posso arrivare ad una spiegazione diagnostica e fornire una soluzione terapeutica. Certamente il loro utilizzo porta una ventata di novità nella medicina, perchè mi permette l’immediato passaggio dalla ricerca scientifica alla pratica terapeutica, che altrimenti sarebbe impossibile applicare.

Proprio per tutto quello che ho descritto prima, ho strutturato una metodica mia originale, che con esami di medicina convenzionale e biologica, mi permette di seguire in tempo reale il ragionamento diagnostico e terapeutico, individuare il o gli agenti patogeni responsabili, individuare le molecole che sono entrate nell’errore, correggerlo. Quindi l’azione si svolge in maniera molto personalizzata, studiando lo stato dell’organismo e del sistema immunitario della persona in esame, agendo sul virus stesso, per eliminarlo, sulla malattia che lo ha fatto entrare, sul periodo di latenza, sulle molecole interessate. Tutto questo per bloccare il meccanismo iniziale, non quello successivo, che è solamente un processo infiammatorio, io devo fermare chi mi sta provocando infiammazione e tutto quello che a livello immunologico si verifica, agendo proprio sulle proteine e sulle molecole antecedenti; devo fermare non l’infiammazione, ma il processo che ha iniziato l’infiammazione.
Come vede, studiando attentamente i processi immunologici, riesco a fornire una spiegazione alla sua progressione di malattia e fermarla, almeno per non portarla verso malattie ancora più gravi, ha 42 anni, fermare tutto il procedimento mi sembra essenzialmente importante, invece di mettere un toppino ogni volta che si presenta qualcosa di nuovo. I toppini non risolvono le malattie croniche.
Saluti Alberto Moschini

Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)



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