Sospetta celiachia

26 giugno 2016

Sospetta celiachia


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16 giugno 2016

Sospetta celiachia

Un anno fa eseguo esami sangue ab antiendomisio assenti transglutsminasi iga < 3 transglutsminasi igg < 3 ab antigliadina igg 6, 1 ab antigliadina iga 6, 2. Paziente con Ipotiroidismo dal 95 tiche 88 una al dì) 3 lichen cavo orale dal 2011! Biopsia mucosa piccolo intestino caratterizzata da modesto aumento elementi linfoplasmacellulari associati a lamina propria. I villi valutabili appaiono fiscalmente dimorfi i. La colorazione immunoistichimica per cd3 ha evidenziato un focale incremento dei linfociti t intraeoiteliali. Tale reperto è privo di carattere di specificità e necessita nel sospetto di enteropatia glutine sensibile di integrazione con dati clinici e di laboratorio x una corretta conclusione diagnostica. Domanda cosa devo fare x avere certezza? E soprattutto se devo alimentarmi senza glutine solo per il sospetto vorrei sapere iter x esenzione. Grazie

Risposta del 01 novembre 2015

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


Per poterle rispondere, dovrei conoscere anche se ha dei disturbi intestinali e quali. È vero che l'esito degli esami non è significativo, ma l'incremento dei linfociti intraepiteliali e la presenza dei villi dismorfi potrebbe suggerire di provare per un certo periodo una dieta riva di glutine.

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Specialista in Cardiologia
Milano (MI)
Risposta del 06 giugno 2016

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


Gli esami non sono significativi per la presenza di Celiachia. Può solo provare un periodo di dieta senza glutine, per vedere se i disturbi (che però non mi ha descritto! ) regrediscono.

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Specialista in Cardiologia
Milano (MI)
Risposta del 07 giugno 2016

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


Come è stato detto, vanno valutati i sintomi ( che però lei non descrive ). Fare un certo periodo di dieta senza glutine può essere utile per vedere se i disturbi regrediscono e avere una conferma di essere - se non proprio celiaci - intolleranti al glutine. L' esenzione può essere chiesta solo quando tutti gli esami sono alterati e concordi. Purtroppo ( o per fortuna ) i suoi non lo sono.

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Specialista in Cardiologia
Milano (MI)
Risposta del 21 giugno 2016

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


In effetti, la situazione è incerta. Gli anticorpi anti-gliadina sono positivi, anche se di poco, quindi un minimo grado di allergia al glutine c'è. Invece la biopsia dei villi non è significativa: non è sufficiente che siano dimorfi (cioè di forma alterata ), nella Celiachia devono essere appiattiti. Come dice lei stessa, per capirci di più le conviene fare un periodo di dieta senza glutine e vedere come va. Però la strada per una eventuale esenzione la vedo molto ricca di ostacoli, senza una diagnosi certa.

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Specialista in Cardiologia
Milano (MI)
Risposta del 26 giugno 2016

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


Nella Celiachia i vili intestinali risultano appiattiti e non semplicemente discordi, cioè di forma un po''alterata. Tuttavia gli anticorpi antigliadina sono lievemente positivi, quindi la cosa migliore da fare è provare un certo periodo di dieta priva di glutine e vedere se i disturbi regrediscono. Ma la strada per una eventuale esenzione la vedo molto ricca di ostacoli, proprio perché manca una diagnosi sicura.

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Specialista in Cardiologia
Milano (MI)


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