Sovrappeso in terapia con antidepressivi

13 febbraio 2007

Sovrappeso in terapia con antidepressivi


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10 febbraio 2007

Sovrappeso in terapia con antidepressivi

Buonasera Dott. Palmieri. Innanzitutto la ringrazio perchè le ho già posto 2 quesiti a cui lei ha risposto con tempestività e chiarezza. Un'altro aiuto:sono in terapia con ENTACT 15 mg. al giorno da 8 mesi con controlli periodici dallo psichiatra. In piu' sono in psicoterapia da 2 anni. Ho incontrato fortunatamente 2 persone stupende. Faccio queste terapie perchè affetta da bulimia che purtroppo mi ha fatto ingrassare di ben 32 chili nel giro di 1 anno e mezzo!!!. . . Problemi a livello famigliare. . . Forti avversità nei confronti di mio padre e un attaccamento morboso con iperprotezione nei confronti di mia madre. Il loro rapporto di coppia è oramai degenerato da anni. L'unica cosa che le chiedo è questa:come mai faccio presente spesso ai 2 specialisti che mi seguono che vivo veramente male con me stessa per il sovrappeso e sembra che loro badano poco a questa cosa perchè dicono che dietro al sovrappeso c'è ben altro. Io sono d'accordissimo su questa cosa e infatti ci stiamo lavorando parecchio con la psicologa che peraltro è in stretto contatto con lo psichiatra. Però mi chiedo perchè?perchè cercano di valorizzarmi come persona quando poi sanno perfettamente che mi odio così come sono?Con l'antidepressivo riesco a dormire per cui adesso mi capita propio raramente di alzarmi a mangiare. Visto che vivo così male questa mia situazione circa tre settimane fà mi hanno proposto un controllo alimentare in regime di ricovero. L'idea però di entrare in una struttura del genere mi opprime profondamente. Lontana da casa. . . Avere a che fare solo con persone con problemi. . . Non sò ho paura di cadere jn crisi e non poter tornare piu' indietro. Lei cosa mi consiglierebbe?Grazie per la sua disponibilità. La saluto cordialmente

Risposta del 13 febbraio 2007

Risposta a cura di:
Dott. GASPARE PALMIERI


il cercare di valorizzarla come persona è un tentativo di valorizzare la parte sana di lei, non quella distruttiva.
per quanto riguarda il ricovero, se i colleghi sono concordi ( e mi sembra che lei si fidi molto di loro) dovrebbe considerarlo seriamente. è chiaro che alla fine è comunque è lei che decide. il ricovero è una forma di cura che potrebbe esserle utile. l'importante è che abbia un obiettivo preciso.

Dott. Gaspare Palmieri
Casa di cura convenzionata
Specialista attività privata
Specialista in Psichiatria
MODENA (MO)



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