Spegnersi

22 novembre 2006

Spegnersi


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19 novembre 2006

Spegnersi

salve sono un ragazzo di 26 anni. nella mia vita sono sempre stato sicuro di me, una persona tranquilla, con una buona educazione e voglia di vivere. sono universitario e contemporaneamente un musicista, da due anni sto con una ragazza della quale sono innamorato. dopo qualche mese però la mia vita è cambiata senza un motivo. per questa persona mi sono annullato dandole tutto quello che ho in corpo. Lei, a causa del suo modo di essere mi ha fatto soffrire molto, no che non mi ami, ma non me lo dimostra. non mi cerca sessualmente e spesso mi sento messo da parte. non accetta di essere la causa dei miei problemi. ora so di essere ossessionato da lei, soffire di un dolore sordo ogni giorno quando non c'è motivo, alzarmi la mattina sempre con lo stesso pensiero: lei che mi combina qualcosa. ammetto che i suoi errori non sono poi così gravi, ma mi rendo conto di soffrire maledettamente ogni giorno e non riuscire ad uscirne. mi sento spento, ingrassato e senza alcun tipo di interessi. mi sento morire. vi prego di aiutarmi a capire come posso risolvere il mio problema dato che il solo pensiero di lasciarla mi uccide. vorrei solo stare meglio con me stesso. eliminare i miei problemi. vi prego di rispondermi, non trovo qualcuno che mi aiuta. .

Risposta del 22 novembre 2006

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


L'amore è forse la più grande sfida con noi stessi. Infatti significa accettare il rischio dell'incontro, accettare la diversità dell'altro, dare se stessi senza rinunciare a se stessi, chiedere all'altro senza renderlo schiavo, incamminarsi assieme verso una reciproca trasformazione sapendo che non sempre si cambia nello stesso momento. A volte si crede che amare voglia dire tentare una pietrificazione del momento iniziale, quello del massimo desideri. Ma non può essere così. Forse lei si aspetta dalla ragazza la risposta ad una sua richiesta d'amore che va oltre l'amore di coppia, come se si aspettasse dalla ragazza il lenimento per una antica perdita. Come se con la ragazza potesse ricreare quel magico periodo in cui ci si sentiva in simbiosi gratificante con la Madre. Lo metto in maiuscola perchè è qualcosa di più della madre reale, è un'immagine idealizzata del bene totale. Tutto ciò è illusorio perchè nella coppia, anche se è vero che si gioca i propri fantasmi interni, bisoghna trovare una base di realtà dove il progetto di vita si sganci dalle fantasie regressive. Io non le dico di lasciare questa ragazza, ma le dico di ritrovare se stesso. La sua autonomia, la sua luce interna. Perchè mai dovremmo mettere nelle mani di un'altra persona la responsabilità di farci vivere?

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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