Terrore per le allergie

26 novembre 2007

Terrore per le allergie


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22 novembre 2007

Terrore per le allergie

Buonasera, premetto che non sono sicura di indirizzarmi allo specialista esatto. Non ho mai avuto alcuno tipo di problema allergico fino a fine 2000. Per curare una cistite emorragica ho assunto il "kimono", prescrittomi dal medico, che mi ha procurato una reazione allergica: tremori, rossore a tutta la pelle del corpo, tachicardia, etc. . . Ho chiamato la guardia medica. Una settimana dopo, siccome la cistite non mi era passata, ho assunto, in ufficio, una pastiglia di "pipram", che prendevo regolarmente nel passato. Beh, sono finita al pronto soccorso, ci sono rimasta l'intero pomeriggio e volevamo ricoverarmi. Ho sfiorato lo shock anafilattico. La pressione mi era scesa a 50, stavo collassando, ero completamente rossa, mi stavo gonfiando: tremori e tachicardia, cuore in gola. Mi hanno somministrato adrenalina, cortisone e antistaminici: ho visto la morte in faccia. Alle 20 mi sono un po' ripresa, mi hanno visitata e volevano trattenermi per farmi tutti i tests allergoloci. Per esigenze famigliari, ho preferito sottopormi ai vari tests (farmacologi, alimentari, graminacee, anestetici) con days hospital. Tests farmacologi: sono risultata dubbiosamente allergica alla penicillina. Tests alimentari: negativi Tests erbe/piante: dubbiosa allergia all'assenzio, smentita con il rast. Dopo tutto questo trambusto di esami l'allergologa ha fornito la diagnosi: "sono una persona atopica". Durante questi tests mi sono fatta condizionare dagli altri pazienti riguardo alle loro allergie. Chi non poteva mangiare la mela (non ho + mangiato la mela), chi non poteva mangiare la liquirizia (non ho più mangiato la liquirizia), chi. . . , etc. Una mattina, dopo colazione, ho avuto dei pallini rossi con prurito in viso. Da lì la paura. Ho inziato ad eliminare il latte, sostituendolo al the. La mattina successiva la stessa comparsa del giorno prima. Ho inziato a sostituire la briosche alle fette biscottate, e così via. . . , ho eliminato quasi tutti gli alimenti. Inoltre il latte è presente in molti alimenti, selezione completa quindi. . . Arrivo, finalmente, al punto, e chiedo scusa se mi sto dilungando. In virtù del fatto che sono allergica ai farmaci, non assumo medicine nel modo più assoluto. Il problema è temporaneamente risolto. Ma il mio terrore riguarda gli alimenti: tutto genera panico ormai. . . Vivo nella costante paura che qualche alimento possa provocare una reazione allergica e siccome sono stata traumatizzata ed ho rischiato di morire ecco perché non mangio. Se mangio, ad esempio, un alimento che non mangio da tempo mi tornano tutti i sintomi dello shock. Ho somatizzato, ho associato, HO PAURA! Non mangio più dolci, ad esempio, non mi mancano, non mangio frutta e verdura: la paura è talmente forte che riesce a sovrastare e a distruggere le mie esigenze e i miei piaceri. Non so come uscire da quest'impasse. Attualmente devo fare i conti con la stipsi, sono appena entrata in climaterio ed ho un ventre più che gonfio. Sono già stata da uno psicoterapeuta, che sostiene che finché mi comporto così significa che c'è qualcosa che non va nella mia vita. Potrei anche essere d'accordo, ma come risolvo ora, come posso vivere quotidianamente? Grazie infinite!

Risposta del 26 novembre 2007

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


Mi pare una condizione di tipo fobico che andrebbe affrontata innanzi tutto con la psicoterapia.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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