Tiroide

21 aprile 2005

Tiroide


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18 aprile 2005

Tiroide

Gent. Mi dottori circa un mese fa ho avuto di notte una tachicardia, può essere provocata dalla tiroide, che effetti potrebbe avere

Risposta del 21 aprile 2005

Risposta a cura di:
Dott. RODOLFO LANOCITA


Gentile Sig. Ra,
pur non potetendo escludere a priori una pertinenza tiroidea per l'origine della tachicardia, che dovrebbe comunque essere associata ad un corteo sintomatologico ben individuabile, è forse meglio prima indagare il tipo di tachicardia e l'eventuale associazione ad abitudini alimentari errate (assunzione smodata di caffeina per esempio) o all'assunzione di farmaci coadiuvanti della dieta o ricostituenti anche con sostanze naturali tipo ginseng e guaranà.
Assume inoltre rilevanza la saltuarietà o meno degli episodi.

Dott. Rodolfo Lanocita
Specialista in Radiodiagnostica
MILANO (MI)

Risposta del 21 aprile 2005

Risposta a cura di:
Dott. ROBERTO SERRA


La tachicardia è uno dei sintomi che può accompagnare un'iperfunzione della ghiandola tiroidea, ma non è di sicuro l'unico o il più importante. Si devono prendere in considerazione anche altri sintomi quali alterazione dell'alvo in senso diarroico, agitazione e Insonnia, calo ponderale ingiustificato, astenia, sudorazioni e senso di calore ingiustificato.
Il cardiopalmo (termine più corretto per la sensazione soggettiva di cuore che batte in modo accelerato o irregolare, non avendo a disposizione un tracciato elettrocardiografico che documenti la tachicardia) a sua volta può tuttavia essere sintomo di molteplici altre condizioni patologiche; da alcune strettamente di pertinenza cardiaca (flutter e fibrillazioni atriali, extrasistolia sostenuta, etc. . . ) ad altre di genesi dismetabolica (ad es. disionie) o altre ancora di tipo funzionale (ad es. attacchi di Ansia ).

Per poter imputare a una disfunzione della ghiandola tiroidea il cardiopalmo non si può prescindere da un dosaggio degli ormoni tiroidei (FT3, FT4 e TSH). Con l'occasione è opportuno un controllo anche dell'emocromo (per escludere un eventuale anemizzazione che può sostenere una tachicardia compensatoria), della ionemia (Na, K, Cl), della funzionalità renale, della glicemia.

Qualora la gli episodi di cardiopalmo si dovessero ripetere e gli esami ematochimici dovessero risultare nella norma, ritengo utile un approfondimento cardiologico. Piuttosto che eseguire un semplice elettrocardogramma (ECG) occasionale a riposo, sarebbe più utile effettuare un monitoraggio ECG holter per 24 o 72 ore o, meglio ancora, avere un ECG in corso di un episodio di cardiopalmo (da effettuarsi nel Pronto Soccorso più vicino a lei).
Tutti questi esami non possono tuttavia esentarla dal sottoporsi anche a una visita da parte del suo medico di famiglia o di uno specialista di fiducia.

Resto a sua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti

Dott. roberto serra
Specialista attività privata
Specialista in Medicina interna
PADOVA (PD)



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