Un consiglio per papà: sono avvilita...

15 settembre 2006

Un consiglio per papà: sono avvilita...


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11 settembre 2006

Un consiglio per papà: sono avvilita...

Salve, nell'esposizione del mio problema cercherò di essere esauriente e ringrazio anticipatamente. Nel dicembre 2004 papà venne operato ad una semplice ernia. Negli esami pre-operatori, si riscontrò un pò di pressione alta (min. 95). Dopo l'operazione andando dalla sua dott. Ssa, facendosi misurare di nuovo la pressione, riscontrò di nuovo il valore min un pò alto; la dott. Ssa incautamente, gli prescrisse subito delle pillole e, gli consigliò di mangiare assolutamente senza sale! Questo ovviamente gli creò allarmismo. . . . Le pillole diuretiche facevano il loro effetto, tanto che durante una cena fuori, dopo aver terminato collassò. Pensammo subito, sapendo della pressione alta, ad un ictus o ad un infarto, ma niente di tutto ciò. . . La pressione era bassa, questo a seguito di quelle pillole. Da quel momento in poi la vita di papà e cambiata e con la sua la nostra. Da quel momento, ha associato il suo malessere sia al cibo, infatti l'anno scorso mangiava con apatia e con paura, pensando che si sarebbe di nuovo sentito male. A quell'episodio i medici hanno dato una spegazione logica circa il fatto che mettendosi in moto la digestione e afflusso meno sangue al cervello e avendo lui la pressione bassa ha collassato. Questo peò nn sembra convincerlo. Apatia generale, paura ad uscire di casa da solo, insomma un trauma. Si decide ad andare da un neurologo che gli segna del medicinale, da maggio fino a settembre in modo decrescente. Si riprende, sembra, ritornando ad essere allegro, gioviale, insomma semba essersi buttato alle spalle il periodo no. Ovviamente ogni tanto riprende la solfa della pressione che gli mette ansia, che effettivamente ha dei dubbi che nn gli sono stati chiariti. Va da un cardiologo che gli segna una mezza pilloletta, ma decide di nn prenderla. . . . Da marzo di quest'anno, le cose sembrano peggiorare di nuovo! Di nuovo quell'espressione assente a volte, quell'ansia quando si mette a tavola, quell'espressione accigliata senza nessun apparente motivo. . . Ne abbiamo parlato più volte, mi dice che è più forte di lui, soprattutto la mattina dice di aver difficoltà a carburare, si sente stanco, ha paura di affrontare la vita in ogni sua piccola sfaccettatura. Prima che gli si ripresentassero di nuovo i sintomi di questa forma lieve? di depressione, ha persino frequetato un corso regionale, dove ha fatto anche recitazione oltre che informatica e lo ha fatto con entusiasmo. . . . Adesso da un mese sta rivolgendosi ad un amico psicologo. La solita dott. Ssa gli prescrisse a luglio delle pillole blande, le Samyr dicendo che erano vitamine, ma appena lesse che si trattava di antidepressivi, nn ha voluto prenderle perche nn vuole questo tipo di aiuto. Batte sui sintomi fisici. Gli spiego che a questo punto lui somatizza, avendo sempre il dubbio della pressione. Ieri mi ha detto che anche quando sente delle notizie drammatiche sente un tremito interno, è diventato fragile. Abbiamo deciso di andare da un cardilogo, con la speranza che escludendo definitivamente il problema fisico, si possa concentrare su quello psicologico. Mi consigli Lei, sono demoralizzata e soprattutto a risentire di questa situazione è anche mamma che deve adeguarsi a questi alti e bassi umorali. . . . La ringrazio di cuore. Papà ha 63 anni e non ha mai avuto problemi fisici di alcun genere. L'ernia che si è operato, è stata la sua prima operazione. . .

Risposta del 15 settembre 2006

Risposta a cura di:
Dott. GASPARE PALMIERI


io ritornerei dal neurologo e riprenderei quel medicinale che l'aveva fatto stare bene. credo che suo padre soffra di Depressione ela cura migliore sono gli antidepressivi, magari in aggiunta alla psicoterapia o ad altri svaghi. è fondamentale che il medico gli consigli di curarsi adeguatamente.

Dott. Gaspare Palmieri
Casa di cura convenzionata
Specialista attività privata
Specialista in Psichiatria
MODENA (MO)



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