Un ragazzo solo

03 febbraio 2007

Un ragazzo solo


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31 gennaio 2007

Un ragazzo solo

Mio figlio ha quasi 12 anni. Alle elementari ho scoperto che veniva umilato e picchiato da alcuni compagni di classe. Ho risolto il problema, ma comunque questo lo ha condizionato rendendolo diffidente e solitario. Evita di praticare sport per non confrontarsi con gli altri. Adesso frequenta la seconda media e noto con dispiacere che continua a stare solo. In classe è spesso oggetto di burla e questo lo porta ad isolarsi ancora di piu'. Gli ho consigliato di scherzare e ridere, di prendere in giro come fanno gli altri ragazzi e di non prendere sempre tutto sul serio, ma questo ai compagni non è piaciuto e mio figlio è stato messo ancora di piu' in disparte. Non trova il modo di piacere agli altri, le cose che piacciono agli amici a lui non piacciono e viceversa, non so come aiutarlo e, anche se lui non si lamenta di questa situazione, temo che tutto ciò in futuro possa diventare un problema grave per lui.

Risposta del 03 febbraio 2007

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


Purtroppo nelle scuole si verificano fatti anche molto gravi per cui un ragazzo viene dal gruppo ideitnificato come il "capro espiatorio" su cui fare ricadere tutta l'aggressività irrisolta e non elaborata del gruppo. Sono situazioni molto gravi perchè la vittima difficilmente riesce a difendersi e soprattutto a modificare la percezione che il gruppo ha di lei. Io credo che lei dovrebbe parlarne apertamente con gli insegnanti. Spesso gli insegnanti non volgiono vedere cosa accade nelle classi, oppure lo vedono ma non sanno cosa fare e quindi fan finta di nulla. Però in molti casi sanno affrontare la cosa in modo adeguato. Leo però li deve informare e capire anche quanto gli insegnanti sanno. Credo che nelle scuole ci dovrebbero essere persone competenti ma non per fare diagnosi molto discutibili su presunti disagi dei songoli (come ora accade e non serve a nulla), ma per monitorare le dinamiche dei gruppi classe. Credo che a suo figlio farebbe bene fare sport che liberino la sua aggressività, come arti marziali, karate, kik boxing ecc. Forse è anche il caso di consultare uno psicoterapeuta perchè il rischio è che suo figli strutturi la sua personalità a partire dal fatto che si percepisce ormai come vittima designata.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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