Vaccinazioni in bimbo pluriminorato cerebrale e sensoriale

11 aprile 2005

Vaccinazioni in bimbo pluriminorato cerebrale e sensoriale


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08 aprile 2005

Vaccinazioni in bimbo pluriminorato cerebrale e sensoriale

Carissimo Dottore, sono la mamma di un bimbo di 21 mesi, affetto da oloprosencefalia semilobare, lissencefalia, microcefalia, epilessia farmaco resistente, Sindrome di West, cecità e altro ancora. . . Con certificato di un importante istituto milanese, il mio bimbo ha evitato di fare le vaccinazioni perchè considerate "dannose". A distanza di quasi due anni, su consiglio della neuropsichiatra infantile e della fisioterapista, entrambe facenti parte di un'associazione dove il piccolo viene seguito in quanto affetto anche da tetraparesi spastica e ritardo motorio, noi genitori abbiamo fatto richiesta, per il prossimo anno scolastico, di inserimento all'asilo nido. L'inserimento sarebbe solo per due ore e non tutti i giorni, fatto al solo fine di inserirlo nella comunità, renderlo partecipe di un "altro mondo", non farlo vivere sotto una "campana di vetro". Veniamo al dunque: all'asilo nido tutti gli altri bimbi sono vaccinati, solo il mio non lo è; dunque i bambini vaccinati ed immunizzati, potrebbero contagiare il mio! Allora mi domando, con una malattia neurologicamente invalidante come la sua, è più pericolosa la malattia (presa tramite bimbi immunizzati) o la relativa vaccinazione? Che grado di pericolosità possono avere, in bimbi come il mio, le vaccinazioni sia obbligatorie che facoltative? La situazione creatasi mi sembra un gatto che si morde la coda! Non vaccinare il mio bimbo e rischiare che prenda la malattia nella sua "interezza" o vaccinarlo (quindi esporlo comunque alla malattia in una forma più attenuata) e rischiare complicanze neurologiche? Tra parentesi, per inciso, Le significo che la nostra pediatra di base e la pediatra (e genetista) dell'ospedale dove siamo seguiti non sono per niente favorevoli all'inserimento all'asilo perchè non vaccinato e quindi troppo "esposto". Non posso dare torto a nessuna delle due, visti anche i frequenti ricoveri, soprattutto per bronchiti asmatiche. Insomma, proprio adesso che ci siamo fatti convincere degli effetti benefici che potrebbe trarre dagli altri bimbi. . . siamo andati in crisi. . . Confido in una Sua risposta, Cristina

Risposta del 11 aprile 2005

Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI MIGLIACCIO


Gentilissima signora,
capisco il Suo dramma, ma apprezzo il Suo coraggio e la Sua intelligenza che traspaiono dalle cose che scrive.
Anche se non mi occupo specificatamente di neuropsichiatria, (e purtroppo la mia specialità non può essere utile al Suo bimbo), il mio personale consiglio è di inserire il Suo bambino in una comunità come l'asilo. Certo le vaccinazioni obbligatorie mettono un po' a rischio il Suo piccolo, ma secondo me val la pena correrne un pò, in quanto, pur nella gravità del quadro clinico, sopratutto lo sviluppo psichico, pur deficitario, può trarne vantaggio in modo che il piccolo possa realmente essere più partecipe del mondo che lo circonda, come giustamente osserva Lei e come, con saggezza, Le hanno suggerito la neuropsichatra e la fisioterapista.
Lei e Suo marito non dovete arrenderVi perchè Vostro figlio (e anche la società) hanno bisogno di persone come Voi.
Con i miei migliori auguri

Dott. Giovanni Migliaccio
Medico Ospedaliero
Specialista in Neurochirurgia
MILANO (MI)



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