X dott.ssa baldo: quanto si può intervenire su un carattere ansioso

19 gennaio 2006

X dott.ssa baldo: quanto si può intervenire su un carattere ansioso


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16 gennaio 2006

X dott.ssa baldo: quanto si può intervenire su un carattere ansioso

Gent. ma dott. Ssa Baldo, mi rivolgo a lei perchè ho spesso letto le sue risposte e la ammiro molto per la sua disponibiltà e gentilezza. Ho scritto alcune volte lo scorso anno perchè ho avuto un pò di problemi dovuti ad un periodo molto stressante, ( laurea, lavoro, passaggio ad una fase fase più adulta) in cui ho sofferto di attacchi d'ansia e attacchi di panico ( per lo più paucisintomatici). Per capirci, ho avuto paura di tutte le malattie di questo mondo ed ingigantivo ogni minimo sintomo fisico fino a connotarlo tragicamente. Il solito iter, insomma!!!! Questi disturbi, iniziati alla fine del 2004 sono durati circa un paio di mesi in fase acuta e poi sono andati sfumando fino a scomparire durante l'estate. Premetto che mi sono rivolta subito ad un medico psichiatra e psicoterapeuta che mi ha prescritto per due mesi il sereupin e al bisogno lo xanax, che ho sempre usato molto poco limitandolo a casi "estremi" ( la boccetta è per 3/4 piena da un anno ). . . Non so se ho fatto una vera psicoterapia perchè i nostri incontri a cadenza mensile o, se ne avevo bisogno, più frequenti, non erano le sedute che io mi aspettavo. Il mio medico, per cui io ho una grandissima gratitudine, mi ha sempre molto rassicurata ed ha sempre detto che la mia era una psicoterapia molto blanda perchè sono stata molto collaborativa e che ho i mezzi per cavarmela da sola. Il punto è che adesso sto bene, però mi è rimasta dentro come una paura di quello che mi è successo. Mi spiego, ogni tanto mi capita ancora di provare dei malesseri e fare in automatico pensieri tragici ( tipo, mal di testa = Ictus! ), oppure di essere agitata senza motivo e temere di ricascare nel tunnel. Stasera, ad esempio, mi è capitato di sbagliare una parola mentre parlavo, non mi veniva quella giusta. . . E subito ho pensato di stare male ( di nuovo l'ictus!!!). In realtà so che non si può avere un ictus al giorno per mesi e mesi, ma so anche che non posso alla mia età pensare sempre in negativo! Tra l'altro vengo da una famiglia di ipocondriaci irriducibili. Questo atteggiamento si può cambiare????Oppure sono una persona ansiosa e non mi resta che accettarlo? Io con queste cose ci convivo abbastanza tranquillamente, nel senso che non mi vincolano molto e cerco di ignorarle, ma ci sono. Vorrei se possibile fare qualcosa per migliorare gli atteggiamenti sbagliati. Lei ritiene che sia possibile? Potrei intraprendere una strada per risolvere dei problemi non gravissimi ma comunque presenti? Mi vergogno a tornare dal mio medico per fare una psicoterapia per risolvere un problema che forse è irrilevante. Forse andrà via da solo. . . forse però no! Non mi piace vivere con queste paure di fondo, ora che ho imparato a non farmi condizionare vorrei provare a farle sparire. . . Non voglio vivere per sempre nella paura (anche se sopita) di qualcosa. Cosa mi consiglia? Sport, alimentazione, psicoterapia, o tutto insieme? La ringrazio se vorrà rispondere a questo sproloquio!

Risposta del 19 gennaio 2006

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


Sicuramente ciascuno di noi porta dentro di sè aspetti profondi in qualche modo non modificabili e quindi è possibile che lei debba fare i conti con l' Ansia vita natural durante.
Però il problema è un altro a mio avviso: a prescindere dalle caratteristiche di personalità è importante trovare la strada per usare bene quello che c'è.
E' un po' come quando si deve improvvisare una cena e i negozi sono già chiusi: inutile fare una tragedia, meglio aprtire il frigorifero e usare quello che c'è. E' probabile che ne esca una cena creativa e buonissima.
Lei è tendenzialmente ansiosa? Lavori sui suoi progetti reali.
Quest' Ansia deriva probabilmente da una cattiva conoscenza di sè, dall impossibilità di usare risorse presenti ma sconosciute.
Perciò si indirizzi verso interessi ed attività che la aiutino a conoscere meglio il suo mondo interno.
Sicuramente lei non ha fatto una psicoterapia perchè la psicoterapia per essere tale deve essere fatta con continuità e con incontri abbastanza ravvicinati. Infatti la psicoterapia è un percorso dentro di sè, un viaggio nell'ignoto che ognuno porta dentro, non ha a che vedere con la rassicurazione o con il controllo dei sintomi.
Purtroppo sulla parola psicoterapia ci sono molti equivoci anche da parte di tanti medici.
Non so se lei ha necessità di una vera psicoterapia (anche se ritengo sia sempre una esperienza molto utile e trasformativa), ma sicuramente ha bisogno di dare un orientamento diverso al suo modo di vedere le cose.
Per quanto riguarda lo sport c'è molta enfasi su questa attività alla quale vengono attribuiti poteri che non ha.
Lo sport fa bene al fisico, ma la mente ha bisogno di altro. La mente ha bisogno di pensare e non solo si svagarsi.
Per questa ragione le consiglierei attività dove il corpo venga usato in unione alla mente, ad esempio il teatro, o la danza.
Quello che lei deve cercare è una armonia tra corpo, pensiero ed emozione, non una astratta "forma fisica".

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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