Le limitazioni

20 giugno 2008
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Le limitazioni



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La scelta di quale attività fisica intraprendere è ovviamente una questione di gusti; ci sono però due fattori: l'età e l'eventuale presenza di malattie.

Giovanissimi, praticamente bambini

I bambini possono intraprendere un programma di attività fisica anche prima dei sei anni, ma a patto che si tratti di attività aerobiche, nelle quali cioè non si richiedono sforzi bruschi e isolati ma piuttosto un lavoro continuo, finalizzate a sviluppare la coordinazione, la mobilità, la postura corretta. In altre parole, fino a sei anni l'ideale è la ginnastica, meglio se organizzata come un gioco. Da 6 a 10 anni sono ancora consigliabili sport prevalentemente aerobici, di bassa intensità (non la maratona, dunque) e dove la competizione non sia molto accentuata.
Dopo i dieci anni si può già pensare ad attività miste aerobiche-anaerobiche, per esempio il tennis o il judo, perché in questa fascia di età è importante anche poter sfogare nella competizione la propria aggressività; senza esagerare, però, sia con l'agonismo sia con i carichi di lavoro.
Dai 15 ai 18 anni se non ci sono particolari malattie è possibile fare di tutto, e lo stesso vale ovviamente dai 18 ai 30, tenendo comunque presente che sforzi eccessivi prima dei 18 anni possono anche causare danni all'apparato muscolo-scheletrico. Pertanto è opportuno che fino a una certa età lo sportivo si alleni sotto la guida di un istruttore competente.
E' importante ricordare che quando si fanno sport che impegnano soltanto un particolare distretto del corpo (gli arti inferiori nel calcio e nel ciclismo, il braccio destro nel tennis eccetera) va previsto un allenamento che compensi questo squilibrio.

Dai 30 anni in poi

Nell'età adulta, poi, le strade si dividono: c'è chi fa sport assiduamente e chi invece diviene un sedentario. Per questi ultimi è consigliabile un'attività aerobica, per esempio, nuoto, ciclismo o jogging ma anche stretching e ginnastica che mobilizzi le articolazioni per limitare gli effetti delle posture scorrette che si assumono durante il lavoro. Negli anziani questi ultimi due tipi di esercizio, poi, sono fondamentali per mantenersi in salute, meglio se eseguite in gruppo e se abbinate a un'attività aerobica a bassa intensità come le bocce.

Malattie: poche limitazioni ma importanti

Chi è asmatico deve astenersi dalle attività subacquee, o dagli sporti praticati in ambienti freddi o polverosi. Anche sforzi prolungati e intensi possono provocare il cosiddetto broncospasmo da sforzo, che però può essere prevenuto ricorrendo ai broncodilatatori, che ovviamente devono essere prescritti dal medico. Ideali in caso di asma sono gli sport misti, soprattutto quelli con pause come pallavolo e tennis, e il nuoto.

Chi soffre di cardiopatie come l'ischemia trae giovamento dalle attività fisiche, a patto che la malattia sia sotto controllo, ma deve rivolgersi a quelle aerobiche a bassa intensità e lunga durata in cui non vi sia competizione (jogging, marcia, ciclismo, fondo e vela, per esempio) indicazioni corrette anche per chi soffre di ipertensione, che dovrebbe invece affrontare con cautela le attività come i pesi o il body building che causano rialzi della pressione arteriosa.

Chi soffre di diabete può e, anzi, spesso deve svolgere una regolare attività fisica, perché muscoli sotto sforzo consumano glucosio, contribuendo a tenere nella norma la glicemia (diabete tipo 2). Queste persone possono anche fare pratica agonistica, a patto che poi il medico calcoli adeguatamente la dieta e l'eventuale terapia insulinica in modo da tenere presente il più elevato consumo di zuccheri provocato dall'attività sportiva regolare (diabete tipo 1 soprattutto).

Quando si sogffre di disturbi circolatori come le varici, è meglio orientarsi sulle attività che impegnano le gambe: ciclismo, corsa, sci di fondo e nuoto, nel quale c'è anche il vantaggio dell'azione dell'acqua sul flusso venoso.
Per la scoliosi è opportuno, oltre a praticare l'apposita ginnastica correttiva indicata dal medico, evitare gli sport che sollecitano bruscamente la colonna vertebrale (pesi, salti, basket, pallavolo).

Maurizio Imperiali



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