Vacanze all’estero, cure urgenti garantite e a volte rimborsate

27 luglio 2011
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Vacanze all’estero, cure urgenti garantite e a volte rimborsate



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Che le vacanze filino lisce e senza problemi è l'augurio che si fa a tutti, ma se insorgono problemi di salute o emergenze che necessitano di assistenza e cure mediche è bene conoscere i propri diritti e sapere a chi rivolgersi, soprattutto se ci si trova all'estero. Informarsi prima di partire è di certo la strategia più opportuna, innanzitutto distinguendo se si va in un Paese europeo, in un Paese extraeuropeo con cui l'Italia ha definito accordi bilaterali, o in Paesi extraeuropei senza accordi bilaterali.

Restando nei confini della Comunità europea le cure sanitarie urgenti sono garantite della tessera Team, ovvero la Tessera europea di assicurazione malattia, che come spiega chiaramente il ministero della Salute, permette a ogni cittadino europeo di accedere alle cure medicalmente necessarie negli stati dell'Ue e dello Spazio economico europeo. È simile alla normale tessera sanitaria, con un chip in cui sono contenuti i propri dati anagrafici e per ottenerla bisogna rivolgersi alla propria Asl. In caso di partenza in tempi troppo brevi, o smarrimento e furto, si può chiedere un certificato sostitutivo. Inoltre, qualora ci fossero errori nei dati anagrafici bisogna chiedere la correzione presso un qualsiasi Ufficio dell'Agenzia delle Entrate. Il documento consentirà di ricevere le prestazioni sanitarie considerate urgenti, che non possono essere rinviate e che vengono valutate sulla base di tre fattori: il quadro clinico diagnosticato, la durata del soggiorno nel paese e il tipo di cure. Sarà il medico che prende in carico il paziente a stabilire il tipo di cure necessarie e che dovranno essere garantite ed erogate secondo le norme vigenti in quello stato. La Team non è valida nel caso di cure programmate (in quel caso bisogna richiedere il modello E 112) ed è riconosciuta in Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Belgio, Repubblica Ceca, Irlanda, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Malta, Paesi Bassi, Romania, Bulgaria, Slovacchia, Svezia, Finlandia, Slovenia, Lussemburgo, Ungheria, Austria, Spagna, Francia (comprese Corsica, Guadalupe, Martinica, Réunion e Guyana) e Regno Unito, ma anche in Islanda, Lichtenstein, Norvegia, cioè gli stati dello Spazio economico europeo, e in Svizzera.

La tessera va presentata quando ci si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche o convenzionate, dove le prestazioni saranno erogate con le modalità vigenti nel paese, e pagando eventuali ticket a carico del cittadino. In tutti i paesi, a eccezione di alcuni, l'assistenza è gratuita e la richiesta di pagamento viene inoltrata direttamente dalla struttura estera alla Asl di appartenenza dell'assistito, il quale dovrà farsi carico solo del ticket se è previsto (assistenza diretta). Se, invece, il paese prevede un'assistenza indiretta, per esempio in Svizzera e Francia, vuol dire che il pagamento delle prestazioni sarà a carico del cittadino che potrà poi chiedere il rimborso. Lo si può richiedere direttamente sul posto all'istituzione competente, LAMal in Svizzera e Cpam in Francia, oppure al rientro in Italia, presentando le ricevute e la documentazione sanitaria alla propria Asl.

Andando in vacanza in paesi extraeuropei bisogna verificare se vigono accordi bilaterali. L'Italia ha infatti stipulato convenzioni bilaterali in materia di assistenza sanitaria con Australia, Brasile, Argentina, Capoverde, Serbia, Montenegro, Vojvodina, Kossovo, Bosnia Erzegovina, Croazia, Macedonia, Slovenia, Principato di Monaco, San Marino, Svizzera e Tunisia. Poiché non tutti gli accordi garantiscono le cure urgenti, è bene informarsi presso la propria Asl e se nemmeno le cure urgenti sono garantite è consigliabile provvedere con un'assicurazione sanitaria. Infine, va tenuto presente che fuori dalla Comunità non è previsto il rimborso indiretto delle spese sostenute.

Simona Zazzetta



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