Attività fisica: un’arma efficace contro il cancro

06 febbraio 2017
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Attività fisica: un’arma efficace contro il cancro



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Secondo i risultati di uno studio condotto su 660 pazienti oncologici e presentato a San Diego nel corso del Congresso della American society of clinical oncology (Asco), il 75 per cento di chi riceve una diagnosi di cancro riduce il proprio livello di attività fisica.
«Le persone pensano di dover andare incontro a un periodo di sofferenza fisica e psicologica e decidono quindi di fare il meno possibile, eliminando anche l'attività fisica programmata» spiega Jun Mao, che dirige il servizio di medicina integrativa al Memorial sloan kettering cancer center di New York City. Eppure sono molti gli studi che sottolineano l'importanza del movimento non solo nel prevenire, ma anche nell'affrontare al meglio la malattia dopo la diagnosi.

Contro il cancro anche l'esercizio è un'arma efficace


Le terapie oncologiche sono sempre più efficaci, ma non bisogna dimenticare che l'esercizio resta uno strumento importante per ridurre gli effetti collaterali del trattamento, per migliorare la qualità della vita dei pazienti e anche per ridurre il rischio che la malattia si ripresenti. «I dati parlano chiaro, ma è altrettanto chiaro che chiedere a un paziente oncologico di prestare attenzione all'esercizio fisico non è semplice» afferma Samantha Heller del Nyu Langone medical center di New York City, ricordando che è già difficile convincere chi sta bene a includere l'attività fisica nelle proprie giornate. Spetta anche ai medici far capire ai propri assistiti l'importanza del movimento che aiuta a mantenere il peso nella norma e ha effetti notevoli sul benessere migliorando la vita sessuale, la qualità del sonno e l'autostima e riducendo il dolore, la stanchezza e l'ansia.
«Non bisogna pensare di dover correre una maratona» dice Mao, che poi precisa: «Basta fare una passeggiata, un giro in bicicletta o esercizi dolci come quelli dello yoga o del tai chi». «Sono sempre più numerosi i centri oncologici che propongono oltre alle terapie più classiche anche corsi tenuti da fisioterapisti specializzati per rimanere attivi "nel modo giusto" dopo il tumore» aggiunge Heller, che poi conclude: «I familiari e gli amici possono risultare fondamentali per aiutare il paziente a non essere troppo sedentario».

Fondamentale per la salute prima e dopo la malattia


L'importanza dell'esercizio per la salute non vale solo per il cancro e non solo dopo la diagnosi di malattia. L'attività fisica ha un potere enorme di prevenzione per quasi tutte le malattie cosiddette "non trasmissibili" come il diabete, l'obesità e le malattie cardiovascolari, che pur non essendo contagiose sono sempre più diffuse nella società contemporanea.
Gli esperti dei Center for desease control and prevention (Cdc) statunitensi ricordano nel loro sito web alcuni di questi effetti positivi del movimento per la salute: riduzione dell'eccesso di peso e mantenimento di un peso nella norma, riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e di ictus, di diabete di tipo 2 e di sindrome metabolica.

Da non dimenticare poi che essere attivi aiuta a rafforzare il sistema immunitario, le ossa e i muscoli ed è quindi fondamentale per un invecchiamento in salute e per contrastare numerose patologie tipiche dell'età che avanza.
Ultimo, ma non certo meno importante, l'effetto sull'umore e la vita sociale: un corso di ballo o un gruppo di cammino possono infatti essere un'occasione che fa bene al corpo e anche allo spirito, aumentando la cerchia delle amicizie e tenendo alla larga solitudine e depressione. «Muoversi fa bene a tutti, senza limiti di età, genere, razza o taglia» concludono gli esperti.



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