12 ottobre 2010
Afasia, emotività e ira
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05 ottobre 2010
Afasia, emotività e ira
Vi scrivo perchè mio suocero un anno fa ha avuto un ictus cerebrale (il secondo. . . il primo lo ha avuto circa 8 anni fa senza gravi conseguenze) e ha riportato gravi danni alla comprensione (50%) e alla comunicazione, con conseguente afasia. Non ha avuto danni motori o di altro tipo. Il suo tipo di afasia è, non conosco il termine "tecnico", di quelli in cui la persona parla tantissimo, non sta mai zitta. . . a livello emotivo è devastato e ancor più diventa devastante per la moglie, che non gode di ottima salute, anzi. Il motivo per cui vi scrivo è che mio suocero sta peggiorando sempre di più. . . da mesi ormai rifiuta l'aiuto del logopedista, dicendo che viene trattato come un "bambino deficiente" e che non gli serve a niente (invece per quel poco che ha frequentato gli incontri, ha avuto degli evidenti risultati). La sua emotività è sempre esagerata e la cosa grave è, a quanto mi pare di capire, che lui stesso non accetta / non capisce la sua situazione. . gliel'abbiamo spiegata, ma poi spesso dimentica e quando gli si ripetono le cose si arrabbia ed esplode. Gli attacchi d'ira sono sempre più frequenti, durante questi attacchi oltre ad urlare, tende a prendersela con gli oggetti (rompe i piatti, tira pugni sul tavolo) e non vorrei che prima o poi dirigesse la sua rabbia verso sua moglie. E' già successo più volte che l'abbia spinta, per fortuna senza farle male. . . lui è un uomo molto forte, percui ho paura che se perdesse le staffe più del solito, possa fare del male a chi gli sta intorno (oltre che se stesso). Vorrei sapere cosa si può fare in un caso del genere. . . graziRisposta del 12 ottobre 2010
Risposta a cura di:
Dott.ssa MARINA CIAMPELLI
Potrebbe beneficiare di una terapia psicofarmacologica volta a migliorare il tono dell'umore (poichè è naturale che un danno del genere porti a intensi sentimenti di autosvalutazione e rabbia) e a contenere la rabbia e l'impulsività. Per esempio una terapia a base di antidepressivo e stabilizzatore dell'umore. Lo faccia vedere da uno psichiatra o da un geriatra esperto in terapie psichiatriche.
Cordiali saluti
Dott. Ssa Marina Ciampelli
Specialista attività privata
Specialista in Psichiatria
Firenze (FI)