25 dicembre 2002
Amore e amicizia
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19 dicembre 2002
Amore e amicizia
Qualche anno fa ho conosciuto un uomo molto più grande di me, con il quale è nata una bella amicizia. In quel periodo ero fidanzata da qualche anno con quello che oggi è mio marito che amo e stimo sinceramente. Tuttavia, ho sempre pensato che, pur amando profondamente una persona, si potessero provare delle emozioni per altri. Devo ammettere che ho provato una certa simpatia verso il mio amico "più grande" ma ho sempre cercato di considerare queste mie emozioni come normali e ho fatto molta attenzione a non illudere nessuno. Evidentemente i miei sforzi fra l'essere spontanea e l'essere attenta non sono serviti a nulla perché il mio amico mi ha confessato di essersi innamorato di me dal primo giorno che mi ha vista (mentre per me non è stato così). Essendo molto più grande di me, non ho mai dato grande peso ai suoi simpatici corteggiamenti, anche perché sinceramente il mio unico uomo è stato mio marito e non ho mai destato grande interesse negli altri, o io non me ne sono mai accorta! Comunque, arriviamo al punto che il mio amico comincia a corteggiarmi in modo più diretto e a dirmi quali emozioni ha "letto nei miei occhi". Discutiamo e finiamo col baciarci. Ora io mi trovo nella situazione di dover riportare tutto nella direzione dell'amicizia, dal momento che per me non può davvero esserci di più. Come faccio a spiegarglielo? E' arrivato a dirmi che da me dipende la sua gioia e il suo dolore (tra le altre cose questa persona ha una marea di altri problemi e io sento quasi il dovere di non abbandonarlo). Non so cosa fare. Ho anche il timore che una mia presa di posizione categorica possa ossessionarlo. Scusatemi per la lunghezza del mio messaggio e grazie.Risposta del 25 dicembre 2002
Risposta a cura di:
Dott. MAURO MILARDI
Il punto centrale è: cosa vuole effettivamente fare lei ? Una volta chiarito questo è indispensabile avere presente un fatto: abbiamo il diritto di sostenere il nostro obiettivo, la nostra decisione, rispettando l'altro, ma non facendoci condizionare da tentativi di manipolazione per cui le. . . . "sente quasi il dovere di non abbandonarlo. . . ". Scelga e sia sicura del suo diritto di poter scegliere, comunque.
Dott. MAURO MILARDI
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata