Arterite temporale

31 ottobre 2011

Arterite temporale


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21 ottobre 2011

Arterite temporale

Buongiono,
Le scrivo per un consiglio riguardante mia madre (77 anni), a cui è stata diagnosticata una “arterite temporale”.
Il mal di testa (parte sinistra, particolarmente concentrato nella zona dell’orecchio) è iniziato alla fine di Agosto. I primi esami del sangue hanno rilevato una PCR di 2, 58 (quindi molto superiore al 0, 5 max). Passano i giorni e si alternano ipotesi di infiammazione al mastoide e nevralgia al trigemino. Nel frattempo il dolore si estende, al punto che basta sfiorare il cuoio capelluto per accentuarlo. Duole anche la mandibola, che non riesce ad aprire più di tanto, e parte del collo. Nessun antidolorifico sembra funzionare (Lyrica allevia il dolore per i primi 2 giorni, poi basta).
Il neurologo prescrive RSM cerebrale, da cui non appare niente di anormale. I dolori si fanno molto intensi e il dottore di base consiglia il ricovero (effettuato circa un mese dopo la comparsa dei primi dolori). Nel frattempo si sono ingrossati anche i vasi sulle tempie. Al pronto soccorso viene anche eseguita una TAC facciale per escludere eventuale sinusite. A questo punto viene diagnosticata l’arterite, anche senza biopsia. Il valore di PCR rilevata in ricovero è pari a 30 mg/dL. Scende a 24 il giorno seguente, dopo la prima flebo di cortisone.
La cura è MEDROL 32 mg/giorno per 1 settimana, 16 mg/giorno la settimana successiva e così via.
La cura è iniziata da 15 gg e attualmente i sintomi si sono notevolmente attenuati, anche se resta la spossatezza. Gli esami del sangue, però, rilevano ancora :
PCR : 4 mg/dL
VES : 68
A questo punto chiedo:
1. è corretta la terapia prescritta?
2. A cosa può essere dovuto un dosaggio di attacco relativamente basso, quando leggo ovunque che la terapia iniziale è di circa 1mg/kg di peso corporeo al giorno?
3. Per quanti giorni è consigliabile continuare la cura e con quale modalità?
4. E’ vero che nella fase finale non è consigliabile assumere il cortisone a giorni alterni?
Cordiali Saluti, Stefano Zaratin

Risposta del 31 ottobre 2011

Risposta a cura di:
Dott. LEONARDO DI ASCENZO


Egregio Sig. Stefano, io credo che Lei si debba "affidare" alle cure dei reumatologi che seguono la mamma.
La patologia è di competenza reumatologica e da uno specialista della materia deve essere seguita.
Questi saprà come condurre la terapia cortisonica, che comunque non è a breve termine.
http://www. Docvadis. It/leonardo-diascenzo/index. Html

Dott. Leonardo Di Ascenzo
Medico Ospedaliero
Specialista in Cardiologia
San Donà di Piave (VE)


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