Atrofia cerebrale

08 maggio 2006

Atrofia cerebrale


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05 maggio 2006

Atrofia cerebrale

Mio padre di anni 71 ha presentato, circa due anni fà, lentezza nei movimenti e poi difficoltà nel camminare. Solo un anno fà ci siamo rivolti ad un neurologo, il quale ha provato ad eliminare dalle medicine che prendeva l'Amiodar pensando che quessto potesse provocare una neuropatia periferica, ma non ci sono stati risultati positivi. Poi, a seguito di RM, gli è stato diagnosticato un parkinsonismo in soggetto con idrocefalo. Quindi, mio padre si è sottoposto ad una deliquorazione mediante puntura lombare con prelievo di 50 cc di liquor. Purtoppo, dopo la deliquorazione non ci sono stati effetti positivi sulla deambulazione di mio padre. Il neurochirurgo, pertanto, ha dedotto che non sitratta di idrocefalo, ma di "una dilatazione ventricolare ed aumento degli spazi liquorali perienfalici da atrofia". Mi è stato detto che per mio padre non c'è alcuna terapia. Oggi, mio padre ha difficoltà motorie e di equilibrio, alterna giorni in cui trascina le gambe, a giorni, sempre meno frequenti, in cui riesce a camminare anche se non bene. Tuttavia, fino a qualche mese fà, lavorava con me e seguiva alcune contabilità e, tutt'oggi, mentalmente, sarebbe in grado di farlo. Forse è importante, ma ritiene che quando prende il Mesulid o l'Aulin le gambe siano piu' sciolte. Esiste una terapia che possa alleviare la sua situazione? A chi ci dobbiamo rivolgere? A cosa andiamo incontro? Perderà tutte le sue funzioni? Diventera prima demente? Vi ringrazio fin d'ora per la risposta. R. C.

Risposta del 08 maggio 2006

Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI MIGLIACCIO


Se il referto RMN parlava di idrocefalo, avrebbe dovuto specificare meglio di che tipo esso fosse. Mi sembra anche starno che la RNM possa diagnosticare un Parkinson. Mi sembra ancora strano che il neurochirurgo si aspettasse un miglioramento soltanto prelevando 50cc di liquor. Il liquor viene prodotto continuamente e se i sintomi sono dovuti a un mancato riassorbimento la soluzione è un intervento di derivazione interna. Però perchè questa procedura chirurgica abbia un buon risultato è necessario che la diagnosi di Idrocefalo normoteso dell'adulto sia fatta con certezza, mediante lo studio del circolo liquorale che, se patologico, evidenzierà una inversione del flusso.
Ne riparli al Neurochirurgo.
Mi faccia sapere
Cordialmente

Dott. Giovanni Migliaccio
Medico Ospedaliero
Specialista in Neurochirurgia
MILANO (MI)



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