Carcinoma peritoneale

26 luglio 2004

Carcinoma peritoneale


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26 luglio 2004

Carcinoma peritoneale

A seguito del quesito posto a Giugno (che segue sotto con relativa risposta) volevo un altro chiarimento: nel frattempo mio padre è stato ricoverato all'IST e ha effettuato un rx gastro-esofageo con bario, hanno verificato l'esistenza di due restringimenti. Nel frattempo, si alimenta solo per nutrizione parenterale (non passa nemmeno l'acqua). Ha preso circa 3 kg. alla settimana fino ad arrivare a 56, ma è sorto un altro disturbo: pancia gonfia e dolori addominali. Si è così sottoposto a visita specialistica dal gastroenterologo di fiducia, che lo ha ricoverato e sottoposto a rx e ecografia addominale. Che purtroppo ha evidenziato la presenza di liquido peritoneale scuro (3 litri e mezzo al primo spurgo, adesso ogni 4 giorni 2 litri e mezzo). La situazione è precipitata, si tratta di carcinoma peritoneale in fase avanzata. Volevo sapere se c'era la possibilità di individuarlo prima, o se veramente con tutti gli esami a cui si era sottoposto (gastroscopia, rx) e con l'intervento di gastrectomia totale era proprio impossibile vederlo, o se addirittura ha avuto uno sviluppo talmente veloce (ultime settimane) da non poter essere individuato in tempi non sospetti. Insomma, gradirei sapere qualcosa di più su questa forma di tumore che ci è piombata addosso quando sembrava che mio padre avesse già dato abbastanza al cancro. Grazie Domanda del 18/06/2004 Oggetto: Post Gastrectomia totale Mio padre ha subito una gastrectomia totale 5 mesi fa a seguito di diagnosi tumore allo stomaco. Dopo il primo mese di convalescenza che non ha presentato problemi, ha cominciato a vomitare qualsiasi cosa tentasse di mangiare. Le ha provate tutte: poco e spesso, triturato e non, escludendo questo o quell'altro alimento, mettendosi a tavola ogni 2 ore, sdraiandosi dopo i pasti, ecc. ecc. Pesa 54 Kg, è alto 170cm e ha 65 anni. Ha perso più di 15kg (più del doppio della norma dopo aver subito una gastrectomia) ed è, conseguentemente, molto debole. Ormai sono 2 mesi che non sale di mezzo grammo e siamo veramente, seriamente preoccupati. Sperando di migliorare la situazione gli hanno allargato la bocca dello stomaco, ma sembra che il cibo venga rifiutato dopo lo stomaco. Chi l’ha operato parla di un disturbo nervoso e consiglia di aspettare che finisca il ciclo di chemioterapia, ma dal momento che questi problemi sono sorti prima che iniziasse la chemio, Le chiedo: - Quanti sono - secondo le statistiche - i pazienti con questi problemi persistenti anche dopo parecchi mesi dall’intervento? - Perché la chemio dovrebbe influire visto che i problemi sono cominciati prima? - Ho letto su un sito americano che a volte inseriscono un “tubo” (feeding tube) nel piccolo intestino. Può essere utile? Risposta:del 23/06/2004 Non è facile rispondere perchè bisogna intendersi sull'esito di intervento e cioè se si è trattato di una resezione pressocchè totale dello stomaco o no. In ogni caso la sintomatologia di questo tipo è piuttosto frequente nei primi mesi dall'intervento;certo non l'aiuta e anzi è un aggravante che egli sia in corso di terapia con antiblastici che come si sa, di per sè provocano spesso nausea e vomito. L'alternativa in questa fase può essere una nutrizione parenterale di supporto, ma ripeto, i dati citati mi impediscono un approfondimento. Dott. Antonio Marraffa Medicina generale convenz. Specialista attività privata

La domanda è in attesa di risposta.


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