Cartilagene caviglia destra

01 gennaio 2007

Cartilagene caviglia destra


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28 dicembre 2006

Cartilagene caviglia destra

Egregio Dottore, volevo gentilmente chiederle un parere circa la stuazione fisica di mio marito, 33 anni, autista-soccorritore del 118 (naturalmente ad oggi ancora sospeso e senza retribuzione). Nel giugno del 2005 purtroppo ebbe un incidente in scouter (se pur in piena ragione) e da lì ad oggi il calvario. Dopo una prima diagnosi "superficiale" effettuata al P. S. , gli venne accertata la sospetta frattura della tibia e così gli immobilizzarono il piede (col cartone) per 40 gg. Dopo tale periodo ci rendavamo conto che la situazione si complicò nettamente e che, oltre al dolore, mio marito cominciava a zoppicare e così cominciammo a girare per consulti e pareri vari. Ecco infatti che gli venne comunicato il primo intervento da fare: pulizia della caviglia, perchè piena di frammenti ossei ed altro, e prelievo di cartilagine da far crescere a Padova e reimpiantare nei mesi successivi. Il 13 dicembre 2005, infatti, effettuarono la pulizia ed il prelievo, mettendo un fissatore esterno per mantenere il distacco dell'articolazione. Il 9 febbraio 2006 in artroscopia, impiantarono questa cartilagine (che arrivò insieme ai due medici, che presenziarono l'intervento, dello stesso centro di Padova) e solo il 16 marzo 2006 gli tolsero finalmente pure il fissatore esterno e cominciò la fisioterapia. Nel frattempo in questi mesi trascorsi, sulla caviglia si formò un callo osseo che solo il 15 gennaio 2007 (perchè sconsigliato toccarlo prima di un anno dal trapianto) dovrebbero raschiare in artroscopia. Si è parlato anche di artrotesi, se pur volendola escludere data la giovane età, ma le garantisco dottore che ad oggi mio marito sta ancora soffrendo molto con questo piede, che non gli permette nemmeno di rientrare a lavoro, e che lo ha distrutto anche psicologicamente. Io vorrei tanto sapere cosa pensa lei di quanto sopra e nell'eventualità fosse interessato saremmo disposti anche a contattarla. Con osservanza e gratitudine, la saluto cordialmente. M. G. F.

Risposta del 01 gennaio 2007

Risposta a cura di:
Dott. PAOLO TEDESCO


E' decisamente una storia sfortunata. Come in tutte le cose della vita, un po' di fortuna è un elemento spesso determinante. Verosimilmente l'incidente alla caviglia di suo marito ha provocato più danni di quanto in un primo momento si sia potuto accertare. Dalla sua descrizione il problema cartilagineo era grave e l'artroscopia prevista per questo mese potrebbe migliorare l'attuale situazione, anche con l'aiuto poi di una adeguata fisiokinesiterapia.
L'artrodesi (cioè il blocco definitivo dell'articolazione) o in alternativa una protesi sono interventi che vanno ponderati, ma che possono essere una soluzione in caso gli altri trattamenti non dessero i risultati sperati.
dott. Paolo Tedesco

Dott. Paolo Tedesco
Casa di cura convenzionata
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Specialista in Chirurgia plastica ricostruttiva
Specialista in Ortopedia e traumatologia
VENEZIA (VE)



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