Cerco una risposta

01 giugno 2006

Cerco una risposta


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29 maggio 2006

Cerco una risposta

Innanzitutto, La ringrazio per la celere risposta alla mia prima domanda. Peraltro, in considerazione di quanto da Lei osservato e per fornirLe ulteriori elementi di valutazione, devo precisare che, oltre agli esami delle urine (che hanno evidenziato valori normali ed un ph variabile tra 6, 5 e 7) e al tampone uretrale (che non ha rilevato la presenza di batteri, germi o miceti patogeni), ho già effettuato una accurata visita urologica che ha escluso infiammazioni alla vescica o alla prostata, come confermato dai valori normali del psa e del psa free; inoltre, da qualche tempo, è cessato del tutto il senso di pesantezza all'apparato uro-genitale, mentre continuano a manifestarsi dolori inguinali (soprattutto a sx) allorquando compio dei piccoli sforzi fisici. Per completezza devo soggiungere che da vari mesi a questa parte ho avuto una costante inversione “relativa” della formula leucocitaria, con un valore dei neutrofili (in assoluto di poco al di sotto della norma) inferiore rispetto a quello dei linfociti (in assoluto di poco al di sopra della norma). Per quanto riguarda, invece, la situazione dell’intestino, nel precisare che da qualche tempo (circa 1 mese e mezzo) non ho avuto più seri disturbi nonostante abbia ripreso ad assumere latte, yogurt e formaggi, devo aggiungere che il gastroenterologo (specializzato in malassorbimento intestinale), pur avendomi prescritto (su mia insistenza) il Breath Test per il Lattosio (ancora da effettuare) ed il Patch Test (che ha rilevato una allergia cutanea al Katon e alle isotiazoline), ha attribuito scarso o nessun rilievo al reflusso e all’edema duodenale evidenziati dalla gastroscopia, mentre ha dato peso alla sola irritabilità del colon ritenendola di natura psico-somatica e prescrivendomi il levo-pride per curarla. Preciso, infine, che dai test cutanei che ho recentemente effettuato (su consiglio dell’otorino) sono risultato allergico, a livello respiratorio, alle cupressacee e lievemente allergico anche all’olivo. Per quanto sopra, rimango in attesa di una seconda cortese risposta.

Risposta del 01 giugno 2006

Risposta a cura di:
Dott. ALBERTO MOSCHINI


"tampone uretrale (che non ha rilevato la presenza di batteri, germi o miceti patogeni), "
Alcuni batteri sono intracellulari, come i virus, pertanto possono non essere riscontrati nei secreti.
vanno cercate le infiammazioni persistenti subcliniche che con le normali manovre semeiotiche non è possibile rilevare, poiché nel luogo di infiammazione si concentrano gli elettroliti e l’acidità, occorre la tomografia elettrolitica extracellulare, per individuarli. Anche i valori del PSA si alzano solo in casi eclatanti, non si deve cercare la manifestazione evidente, ma quella impercettibile. I dolori inguinale sono manifestazione di un disagio a livello del canale inguinale.
L’inversione dei neutrofili, rispetto ai linfociti, dimostra la possibilità di una infezione virale.
“ha attribuito scarso o nessun rilievo al reflusso e all’edema duodenale evidenziati dalla gastroscopia, mentre ha dato peso alla sola irritabilità del colon ritenendola di natura psico-somatica e prescrivendomi il levo-pride per curarla. ” Purtroppo si trascurano sintomi importanti che possono condurre a una diagnosi e si va a considerare la solita alterazione psicosomatica. Capisco che è molto più semplice dire che la colpa di tutti i sintomi del paziente è lui stesso e non la incapacità del medico a porre una diagnosi corretta, ma si deve smettere di avere questo approccio diagnostico, la colpa è del paziente.
Infatti il reflusso e l’edema duodenale, sono indice di infiammazione, che va cercata adeguatamente, per fare questo occorre avere in studio gli strumenti idonei, l’infiammazione è alla base della alterazione della risposta Th1/Th2 linfocitaria, che conduce all’allergia. Infatti: “sono risultato allergico, a livello respiratorio, alle cupressacee e lievemente allergico anche all’olivo. ” Si vanno a cercare le allergie e si trascura l’origine delle medesime. Come vede, partendo da sintomi, purtroppo trascurati, si riesce a ricostruire la spiegazione e l’origine della sua pubalgia, rigurgito, intestino che non funziona, allergie. Inoltre va presa in considerazione la possibilità di un Malassorbimento del glutine. Ma la diagnosi di Celiachia si basa su molti dati clinici e di laboratorio.
Nei dati di laboratorio gli anticorpi antiendomisio, transglutaminasi, gliadina, sono probanti ma se negativi, non escludono la diagnosi; l’espressione genica HLA classe I e II, se dimostra gli alleli DQ2-DQ8, è probante, ma in letteratura, vengono riportati anche la sola presenza del DQ--, e altri alleli, pertanto in ogni caso va sempre studiato confrontando i dati della letteratura. Per la probabile associazione con altre patologie di natura anche autoimmune, è sempre bene valutare l’HLA di classe I e II, completo. La gastroscopia con esame bioptico, è probante nel caso di positività, ma la sola colorazione ematossilina eosina, non può dimostrare la presenza dei linfociti intraepiteliali, che sono una dimostrazione certa, pertanto va eseguito il preparato congelato.
La diagnosi di Celiachia è molto complessa e tutti i dati anamnestici, clinici, di laboratorio vanno analizzati, anche confrontandoli con la bibliografia internazionale.
L’applicazione pratica di tutto questo, consiste nello studio accurato dei sintomi della persona, nessuno va trascurato, nemmeno il più vago e aspecifico. Perchè tutti conducono ad un ragionamento diagnostico e a una terapia conseguente, altrimenti non attuabile.
SAluti

Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)



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