26 maggio 2006
Ciste pilonidale
Tags:
23 maggio 2006
Ciste pilonidale
per il dott. paolo bruschelli buongiorno dottore ho letto con attenzione la descrizione del suo intervento riguardo l'eliminazione della ciste pilonidale. E' circa 5 anni che combatto con questo problema, mi e' stata incisa piu volte ma mai operata in quanto ho sentito parecchie esperienza di recidive e sto cercando una soluzione definitiva a questo problema. vorrei capire se questa tecnica assicura al 100% l'impossibilità di recidiva, se e' un'operazione "rapida", oppure se richiede preparazione pre operatoria in quanto spesso la ciste e' infiammata. . . . . In effetti il fatto che i suoi pazienti non si siano spesso risentiti e' sintomo di grande successo della tecnica da lei adottata, tanto che e' proprio questo aspetto che mi porta a credere che sia la sua tecnica appunto la piu' efficace. voerrei solo piu' delucidazione su come avviene esattamente l'intervento, la preparazione ad esso e i tempi di guarigione. ringraziandola anticipatamente, le invio cordiali saluti.Risposta del 26 maggio 2006
Risposta a cura di:
Dott. PAOLO BRUSCHELLI
Gentil. Mo/ma sig.
di certo al 100% ahimè. . . c'è solo la morte.
la chirurgia è un compromesso tra paziente e chirurgo, essi si dividono le responsabilità, da una parte la correttezza professionale l'esperienza la tecnica, dall'altro la perfetta aderenza alle indicazioni date dall'operatore.
La cisti pilonidale ( o cisti a nido di peli) è caratteristica della regione sacro-coccigea.
Essa può andare incontro a una o più complicanze suppurative e abbastanza facilmente, se non correttamente trattata, recidiva.
Una delle tecniche meno note, ma molto efficace, è quella della crionecrosi ( necrosi da freddo)
L’intervento, che pratico da oltre 30 anni, si svolge in ambulatorio (ovviamente attrezzato, in anestesia locale, e consiste nel portare, con un apparecchio chiamato “criotomo” la regione interessata dalla cisti, a circa -90°C, ovvero a meno 90 gradi centigradi.
La necrosi che interessa il tessuto, a causa della bassa temperatura, guarirà in pochi giorni, e la cicatrizzazione avverrà in circa tre/quattro settimane.
La bassa temperatura determina lo “scoppio” delle cellule della parete della cisti e dell’epitelio dei tubuli che si irradiano ed il “freddo” segue le minuscole vie tubuliformi che si irradiano dal corpo della cisti.
Questi, durante un intervento tradizionale, vengono individuati “a vista” previa una loro colorazione con blue di metilene.
Tale tecnica, consolidata da tempo, presenta però dei problemi:
1. la spinta delle pressioni idrauliche che viene attuata con l’iniezione, potrebbe causare una penetrazione ulteriore del materiale infetti
2. non tutti i tubuli (microfistole) vengono colorate
3. non tutti i tubuli vengono perfettamente individuati dall’occhio, seppur esperto del chirurgo.
Durante tale periodo è possibile attendere alla propria attività lavorativa !
Il Paziente, effettuato l’intervento, torna immediatamente al suo domicilio, o, se giunge da lontano, sosterà per 48 ore in albergo.
Può immediatamente attendere alla normale vita quotidiana, perché sede dell’intervento e le medicazioni sono assolutamente indolori.
è necessario, nelle vecchie fistole recidivanti, effettuare una FISTOLOGRAFIA esame radiologico cui è prudente far seguire l'intervento a breve termine
cordialità
Dott. Paolo Bruschelli
Casa di cura convenzionata
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Ricercatore
Specialista in Anestesia e rianimazione
Specialista in Chirurgia generale
CIVITANOVA MARCHE (MC)