18 giugno 2013
Crisi epilettiche nervose
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16 giugno 2013
Crisi epilettiche nervose
buongiorno, mi chiamo barbara, ho mia sorella, di 42 anni, in ospedale dal 7 /06 ricoverata per delle crisi nervose molto frequenti dovute secondo il parere dei medici a Rabbia regressa. Ha una situazione familiare molto grave: ha subito molte violenze fisiche e verbali dal marito per 24 anni ma lei non lo dice apertamente poiché ha paura di lui. Tuttora continua ad avere queste crisi (tremore, rigidità, chiude i denti) abbastanza frequentemente, soprattutto appena si addormenta ed ha anche incubi. Alcune di queste crisi sono accompagnate da accasciamento e perdita di coscienza. Il marito purtroppo viene in ospedale e le stà vicino facendo finta di niente, però quando è con noi sorelle non vuole che lo facciamo entrare, grida, si agita ed ecco prontamente la crisi, le somministrano valium e cardinale. Sono gia state fatte risonanze, tac, visita neurologica e ed è tutto negativo; ha avuto anche un colloquio con lo psicologo il quale ha detto che avrebbe bisogno essere seguita da un suo collega e comunque di non farla stare a contatto con il marito. E'stata ricoverata, dopo 24 ore su una barella nel pronto soccorso, in Sala Rianimazione poiché nonostante gli avessero somministrato molte dosi di calmante, aveva crisi continue molto violente. dopo 6 giorni è ora ricoverata in Medicina ma ci hanno parlato di un ricovero nel reparto psichiatrico, e siccome non ci fidiamo del funzionamento dell'ospedale ed i medici sembrano quasi disinteressarsi alle sue condizioni, volevamo sapere come poterci muovere, se sarebbe cosi necessario ricoverarla nel reparto psichiatrico e se abbiamo qualche potere per allontanare il marito.grazie
Risposta del 18 giugno 2013
Risposta a cura di:
Dott. QUIRINO EMILIO QUISI
basterebbe rivolgersi ad un buon psichiatra del csm locale (centro di salute mentale ), cui raccontare tutto. .
Dott. QUIRINO EMILIO QUISI
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Medicina dello sport
Specialista in Psichiatria
Busto Arsizio (VA)
Risposta del 18 giugno 2013
Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA LETIZIA PRIMO
carissimi purtroppo solo vostra sorella può risolvere la sua situazione familiare statele vicino ed accettate un ricovero in ambito psichiatrico che però ha senso solo se vostra sorella non incontrerà il marito nel frattempo sempre su sua scelta. sarebbe ovviamente utile una separazione ma in queste "follie a due" spesso vittima e carnefice trovano un equilibrio naturalmente patologico ma non facilmente frantumabile; utilissima la psicoterapia cognitivo comportamentale che fornisca alla sorella nuove modalità di comportamento
Dott. Ssa Maria Letizia Primo
Specialista attività privata
Specialista in Medicina legale
Specialista in Psichiatria
Specialista in Scienza dell'alimentazione
Torino (TO)