Curare l'ansia con la programmazione neurolinguistica

06 settembre 2004

Curare l'ansia con la programmazione neurolinguistica


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01 settembre 2004

Curare l'ansia con la programmazione neurolinguistica

Salve, da circa 2 anni soffro di ansia e attacchi di panico, scatenati da un problema all'apparenza banale, (un leggero malessere dovuto a diarrea). Faccio fatica ad uscire con i miei amici per paura di stare male e non riesco mai a rilassarmi del tutto. Da circa un'anno seguo una cura prescrittami dal mio medico, assumendo una compressa di Elopram da 20 mg al giorno e, in situazioni di particolare stress (cosa che mi capita circa una volta alla settimana), 15 - 20 gocce di Xanax. Nelle ultime settimane, sentendomi meglio, sono passato, sempre su consiglio del mio medico, all'assunzione di mezza compressa di Elopram, ma purtroppo, pochi giorni fa, ho avuto l'ennesimo attacco di panico che mi ha riportato alla mia situazione iniziale. Mi sono quindi deciso a valutare un aiuto psicoterapeutico e pensavo, tra le varie alternative, di consultare un'esperto di Programmazione Neurolinguistica. Vi chiedo cortesemente un parere sulla mio problema in generale e sull'efficacia o meno di una terapia basata sulla Programmazione Neurolinguistica, al fine di guarire definitivamente e recuperare la mia serenità. Grazie per l'attenzione.

Risposta del 04 settembre 2004

Risposta a cura di:
Dott.ssa GIULIA MARIA D'AMBROSIO


Le consiglierei qualcosa di più profondo. Potrebbe esserci un altro tipo di trauma, nel passato, o una sensazione di fragilità di fronte alla malattia, meritevole di un riesame del suo rapporto con il materno.
Giacché ha deciso di impegnarsi, lo faccia a fondo.
Cordialmente.

Dott. Ssa Giulia Maria D'Ambrosio
Specialista attività privata
MILANO (MI)

Risposta del 06 settembre 2004

Risposta a cura di:
Dott. CARLO VIGANO'


Il farmaco da solo ha l'effetto di proteggere dalla sofferenza sintomatica, nella speranza di potere nel frattempo riacquistare sicurezza ed elaborare psichicamente il proprio equilibrio: dipende quindi dalle circostanze di vita.
Dopo un periodo così lungo mi pare opportuno aggiungere anche un trattamento psicoterapeutico: la relazione con un interlocutore infatti "obbliga" a compiere quell'interrogazione di se' che spontaneamente non ha trovato occasioni per verificarsi.
L'indirizzo psicoanalitico e' il piu' specifico, ma ogni psicoterapeuta serio (vedi elenchi presso gli Ordini dei medici e degli psicologi) puo' andare bene.

Dott. Carlo Vigano'
Specialista attività privata
MILANO (MI)



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