28 gennaio 2009
Depressione incurabile? pare di si
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24 gennaio 2009
Depressione incurabile? pare di si
Buongiorno. Mio marito (37 anni) soffre di depressione maggiore, ansia, disturbi da attacchi di panico da, ormai, quasi 8 anni. Seguito dal DIpartimento Salute Mentale della Asl di appartenenza, nel corso di questi anni ha cambiato terapie a non finire praticamente concludendo quasi nulla. Ci siamo rivolti anche ad uno psichiatra privato con qualche risultato ma per poi ricadere nei soliti problemi. E' stato seguito anche da una psicologa ma senza alcun risutato, anzi, la situazione depressiva era peggiorata. Purtroppo le nostre possibilità economiche sono molto esigue, mio marito non lavora da ormai 4 anni e l'unica fonte di reddito è il mio lavoro di infermiera. Da qualche tempo e affetto anche da inversione del ritmo sonno-veglia. In pratica alle 13 non riesce neppure a tenere gli occhi aperti, la sera lo sveglio per somministrargli la terapia, quindi si sveglia verso le 3 di notte e non riesce più a riaddormentarsi. Attualmente assume questa terapia: - eutirox 25 mcg - h 8: topamax 50 mg 1 c tegretol cr 200 mg 1 c rivotril 15 gtt daparox 20 mg 1 c nozinan 25 mg 1 c -h12 tegretol cr 200 mg 1 c rivotril 15 gtt nozinan 25 mg 1 c (da assumere all'occorrenza, purtroppo occorre quasi sempre) - h 14 topamax 50 mg 1 c daparox 20 mg 1/2 c - h 20 topamax 50 mg 2 c tegretol cr 200 mg 2 c rivotril 15 gtt mirtazapina 30 mg 1/2 c nozinan 25 mg 2 c Io non so più cosa fare, sto perdendo quasi ogni speranza e ogni forza ma continuo a lottare per lui, con la morte nel cuore. Mi chiedevo, a questo punto, se non fosse il caso di sottoporlo ad una visita neurologia e, in particolare, ad alcuni esami clinici tipo i dosaggi di: ACTH cortisolo noradrenalina serotonina dopamina GABA epinefrina neurotensina. Cosa ne pensate? Scusate ma, sul serio, io non so più dove sbattere la testa. Grazie in anticipo! SImona ps: ovviamente i dati che ho inserito (età, peso, altezza)riguardano mio maritoRisposta del 28 gennaio 2009
Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO
Mi rendo conto della situazione davvero difficile. Sarebbe utile conoscere le modalità di insorgenza della patologia per poter individuare qualche aspetto in più. Vi sono casi in cui sembra sia impossibile modificare il quadro clinico in modo significativo. Sarebbe anche importante capire quale sia la qualità del vostro rapporto, se con lei suo marito rivela interesse e desiderio di comunicazione oppure se anche la vostra relazione appare compromessa. Oltre ai farmaci potrebbe essere utile indirizzare suo marito verso attività di reinserimento relazionale. la cosa peggiore per questi ammalati è restare a casa, inattivi e in balìa del proprio male. A volte le terapie centrate su attività di gruppo, anche pratiche e concrete, danno risultati più efficaci che psicoterapie che "scavano" nella psiche. Sicuramente, quando le terapie attuate non danno risutati, è ragionevole provare con altre strade. Lei ipotizza una visita neurologica e nuovi accertamenti. Sicuramente va presa in considerazione la possibilità di un consulto con nuovi specialisti nella speranza che un nuovo punto di vista riveli strade non ancora percorse. Le faccio davvero tanti auguri, a lei e a suo marito, perchè possiate trovare uno spiraglio verso una soluzione.
Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)
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