15 maggio 2013
Ernia iatale, gastrite e reflusso gastroesofageo
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14 maggio 2013
Ernia iatale, gastrite e reflusso gastroesofageo
Buongiorno, sono una ragazza di 28 anni.Da circa 3 mesi avevo dei dolori intercostali che con l'andare del tempo sono diventati sempre più acuti fino a darmi dei forti dolori alla schiena. Inizialmente pensavo che fossero dei semplici doloro intercostali dovuti ad una brutta Influenza, ma con l'andare del tempo la cosa è peggiorata! !! provavo fastidio a respirare e ogni volta che starnutivo avevo dei dolori lancinanti sotto lo sterno che mi obbligavano a rimanere piegata in avanti per alcuni minuti! ! !. . . dopo aver fatto un rx toraceper acertarmi del fatto che non fossero dolori intercostali, il mio medico mi ha prescritto una gastroscopia d'urgenza.
In seguito alla visita il referto è stato: Esofago ben canalizzato, mucosa di aspetto normale, Cardias risalito, lago mucoso limpido, la mucosa gastrica appare modicamente e diffusamente congesta con aspetto marezzato, pilorio pervio, normale la mucosa bulbare e delle seconda porzione duodenale.
la diagnosi è stata: Ernia iatale DA SCIVOLAMENTO, GASTROPATIA CONGESTIZIA, TEST RAPIDO ALL'UREASI NEGATIVO. REFLUSSO GASTROESOFAGEO
Mi è stata consigliata una terapia per 20 gg, ma a distanza di quasi un mese dalla data della visita, i dolori intercostali si sono alleviati ma sento ancora dei dolori sotto lo sterno, specialmente quando prendo dei pesi oppure m'inchino! !
Volevo sapere se questi sintomi mi accompagneranno sempre e se ciò può essere dovuto allo stress e alla vita che faccio! ! sono una studentessa in prossimità della laurea e lavoro! !
Come posso fare ?. . . posso risolvere il problema ?. . . . un altra curiosità ;, cosa significa il termine gastropatia congestizia?
Risposta del 15 maggio 2013
Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO
Non so se con la radiografia che ha eseguito è stata valutato bene lo stato della sua colonna vertebrale, per chè nel suo caso bisogna fare una diagnosi differenziale accurata tra dolori provocati dall'Ernia iatale e quelli eventuali irradiati dalla colonna. Nel primo caso la terapia va prolungata per un tempo molto maggiore di venti giorni.
Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Milano (MI)