17 aprile 2009
Ernia jatale - esofago di barrett
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13 aprile 2009
Ernia jatale - esofago di barrett
Sono una persona di anni 56, nel 2004 mi sono sottoposto per la prima volta ad un esame di esofagogastroduodenoscopia e mi è stata riscontrata l’esistenza di un’ernia jatale accompagnata dalla presenza dell’esofago di Barrett. Nel controllo effettuato il 05/03/2008 il referto medico recitava come segue: “esofago ben canalizzato, ernia jatale con cardias a cm 43 e giunzione squamocolonnare a cm 39, invariato il quadro macroscopico di esofago di Barrett rispetto al controllo del 2007, biopsie multiple per completamento diagnostico; stomaco con pareti ben distendibili, non lesioni in senso produttivo e/o ulcerato su tutto l’ambito esplorato dallo strumento, biopsia antrale per determinazione istologica e ricerca HP, piloro pervio, duodeno con bulbo regolare, DII regolare” L’esame istologico risultava come segue: a) lembo di mucosa gastrica antrale con gastrite cronica lieve inattiva (ricerca Helycobacter Pilory ha avuto esito negativo), b) lembi di mucosa gastroesofagea con cronica flogosi attiva e metaplasma intestinale (quadro esofago di Barrett), Nell’ultimo esame a cui mi sono sottoposto nel recente mese di febbraio il referto clinico è risultato sostanzialmente quello della volta precedente, ma l’esame istologico era il seguente: “a) lembo di mucosa gastrica mista (HP negativo), b)lembo di mucosa di tipo gastroeofageo con lieve cronica flogosi attiva e focale displasia lieve all’epitelio ghiandolare, in rapporto a residui. Quadro di esofago di Barrett, si consiglia prosecuzione di follow up. ” Premesso il quadro clinico suesposto, Le evidenzio quanto segue: - il mio problema principale è il costante reflusso gastroesofageo che mi procura un parziale rigurgito di cibo e quindi una alimentazione non regolare, - a stomaco vuoto o lontano dai pasti sono soggetto ad emissione (spesso molto rumorosa) di aria e gas formatisi nello stomaco, - sostanzialmente non ho dolori al petto, non soffro di bruciori, non ho difficoltà di deglutizione ma è evidente che quando il cibo deve essere assimilato dallo stomaco la difettosa chiusura dell’imboccatura dello stesso ove è presente la valvola del cardias determina il reflusso e quindi il rigurgito, - durante le ore notturne non ho presenza di segni sul cuscino né tanto meno tosse fastidiosa, - se assumo cibi solidi senza ingerire liquidi non ho rigurgiti, sebbene la fase digestiva sia lenta - attualmente assumo come farmaco il Pariet, che è l’unico prodotto che mi quotidianamente mi aiuta nella fase della digestione e mi riduce la formazione di gas, - attualmente sono in cura dal Professor Attilio Giocosa, già Primario del Reparto di Gasytroenterologia dell’Ospedale San Martino di Genova ed ora Responsabile del Dipartimento di Gastroenterologia del Policlinico di Monza, - non fumo (ho smesso nel lontano 1981), non bevo alcool (se non a pasto) ho un’attività che mi comporta stress e tensione din un certo livello, - la situazione nella quale mi trovo mi crea anche (e non potrebbe essere altrimenti) disagi di tipo psicologico e comportamentale nei rapporti che intrattengo con altre persone. Alla luce di quanto esposto, Le chiedo: a) è consigliabile – sulla base della situazione attuale - un intervento che consenta l’asportazione (endoscopica o chirurgica) della “parte malata” presente nell’esofago ? b) un intervento di questo genere può procurare rischi od effetti collaterali ? c) ci sono altri farmaci inibitori che permettano di ridurre il reflusso gastroesofageo? La ringrazio anticipatamente per la disponibilità che vorrà concedermi e per il Suo autorevole parere in merito a quanto illustrato.Risposta del 17 aprile 2009
Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO
Nel suo caso non vi è alcuna indicazione a un eventuale intervento, nè chirurgico, nè endoscopico. Deve solo proseguire a tempo indeterminato la terapia con un inibitore di pompa. Personalmente preferisco il Lansoprazolo o l'esomeprazolo, ma uno vale l'altro. Il gastroenterologo che già la segue è un carissimo amico, molto esperto, e segua i suoi consigli
Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Universitario
Specialista in Cardiologia
Specialista in Gastroenterologia
MILANO (MI)

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