Risposta del 12 febbraio 2021
La condizione sembra abbastanza intricata. Da una parte la endocardite che già da sola rappresenta una malattia subdola ma in grado di provocare danni gravi al cuore e a tutto l’organismo se non curata in modo esaustivo, dall’altra una situazione che potrebbe far sospettare anche una comorbilità autoimmune. Ritengo perciò corretta la collocazione del paziente in ambito medico dove sarà possibile studiarlo in maniera completa. Un cordiale saluto.
Prof. Mauro Granata
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Medicina interna
Specialista in Reumatologia
ROMA (RM)