10 giugno 2015
Intervento su amigdala sovraccarica / iperattiva
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10 giugno 2015
Intervento su amigdala sovraccarica / iperattiva
Firenze, 6. 2015Gentili Dottori,
mi chiamo Fabio, 40 anni, due figli piccoli una compagnia, avevo una vita piena fino al 2008 quando ho iniziato a soffrire di attacchi di panico ed agorafobia cronica; dal 2012 ho smesso di uscire di casa.
Dal 2014 mi è stata riconosciuta invalidità civile e grazie a DEPAKIN ZOLOFT e INDERAL ho rimesso il naso fuori, ma guido per pochi isolati, cammino 20 metri, niente più. In precedenza ho provato altri farmaci e tutte le terapie disponibili.
Dalla lettura di molte ricerche, dottorati, testimonianze, ho appreso che all’unanimità il fulcro regolatore del panico è ritenuto essere l’Amigdala. I farmaci attuali riescono solo parzialmente (e non sufficientemente) ad inibire la ghiandola “impazzita” dando tra l’altro effetti collaterali (problemi al fegato, esami sballati, stanchezza, apatia, sessualità. . ).
Vorrei dunque valutare con Voi un intervento sulle amigdale. Una prima valutazione in questi anni di osservazione della mia malattia è che ciò che perderei attraverso una amigdalectomia sarebbe 10, e ciò che guadagnerei sarebbe 70 o anche più.
Ho appreso anche, da più studi, che prima di provvedere ad un intervento laser selettivo (direi più moderno e sicuro rispetto alla tradizionale chirurgia) si possono iniettare liquidi nella ghiandola che ne inibiscano il funzionamento per un determinato periodo in modo “da testare” reversibilmente le possibili conseguenze sul paziente. Altri studi di cui ho letto: resezione collegamenti dell’amigdala col talamo (via bassa) lasciando intatti gli altri tra cui quelli con la neocorteccia; enzimi di destrutturazione reti proteiche amigdala; azione sul neuropeptide Y (potenziamento recettori Y1 e Y5); azione sui recettori NMDA dell’amigdala; e immagino molto altro. .
Vi porgo i miei migliori saluti.
La domanda è in attesa di risposta.