Ipocondriaco

09 settembre 2005

Ipocondriaco


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06 settembre 2005

Ipocondriaco

Da circa un anno sono ipocondriaco. Tutto è iniziato quando dopo aver esagerato con alcolici, sono stato male fino al punto di avere (o essermi convinto di avere?) allucinazioni sensoriali (brividi di caldo-freddo, formicolii, dolori avvertiti improvvisamente quando mi veniva chiesto se mi facesse male o meno qualcosa ), tutti sintomi non comuni alla cosiddetta "sbronza". Da qui, la situazione si è estesa ad altri casi, anche se, penso, non molto gravi. Ormai quando sto male o avverto qualche strana sensazione in corpo tendo a cercare di escludere ogni possibile causa, opprimendomi finchè infine non riesco a tranquillizzarmi. Nonostante una parte di me, anche nella fase piu'acuta di questo problema, si renda perfettamente conto dell'incoerenza dei miei pensieri e timori, e dell'assurdità delle auto-diagnosi che tendo a effettuare in modo quasi incontrollato, una piccola parte di me ha sempre un po'di Ansia e paura. Inoltre mi capita spesso, circa una volta alla settimana, di avere dei piccoli attacchi di panico durante la notte, in genere causati dall'attenuarsi del battito cardiaco immediatamente prima di addormentarmi; quando infatti cio'avviene, la parte di me che è ancora cosciente si mette subito in Ansia, e prendo respiro in modo molto profondo. In genere segue anche una piccola scarica di adrenalina. Questa situazione capita anche durante il sonno, mi capita infatti di svegliarmi ansioso o agitato e con lieve tachicardia, per poi tranquillizzarmi dopo poco facendo un'attenta analisi della realtà e riaddormentarmi senza complicazioni di alcun tipo. Tuttavia, anche se mi rendo conto dell'assurdità dei miei contenuti attacchi di panico e del mio essere ipocondriaco, non riesco ad arrestare il fenomeno, che anche se ormai sotto controllo, continua a manifestarsi. Cosa posso fare per evitare questi attacchi di panico notturni e la mia tendenza a fare delle inutilissime auto-diagnosi?

Risposta del 09 settembre 2005

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


Credo che lei, dotato di una ottima capacità di analisi, abbia capito che il problema di fondo è la ricerca di una sua certezza interiore, dei punti di riferimento che alimentino una sua identità armonica. Non è un caso che tutto sia iniziato in seguito ad un comportamento finalizzato proprio a perdere confini e certezze di sè quale è l'assunzione di alcoolici o altre sostanze.
Lei è nell'età in cui si formano le lenne portanti della definitiva personalità e i suoi sintomi fanno pensare che lei si senta incerto e forse anche un poco spaventato in questo compito così serio verso se stesso.
Credo che i problemi del sonno potrebbero essere facilmente risolti con blandi ansiolitici che potrebbero esserle prescritti dal medico di base. Ovviamente si tratta solo di un intervento sul sintomo, mentre il problema è poi quello di agire a livello di costruzione di sè. Questo è però il compito di tutte le persone della sua età e credo che sarebbe un errore voler a tutti i costi medicalizzare un processo fisiologico. Si interroghi perciò sui propri progetti, la propria percezione di sè, viva la sua vita con intensità. Se proprio ne sente il bisogno può rivolgersi ad uno psicoterapeuta per un piccolo sostegno che la aiuti meglio ad indirizzarsi verso la costruzione di sè, ma sappia che, alla fine, la vita è sua.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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