Ipotesi diagnosi e trattamento farmacologico

23 dicembre 2021

Ipotesi diagnosi e trattamento farmacologico


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19 dicembre 2021

Ipotesi diagnosi e trattamento farmacologico

Salve, sono una ragazza di 20 anni. Sono stata in cura presso un centro per disturbi alimentari dall’età di 16 per problemi di anoressia prima e abbuffate e bulima dopo. Ad oggi il disturbo alimentare è praticamente del tutto guarito e ho un rapporto buono con il cibo ma dietro a tutto questo quadro ho avuto e ho ad oggi grandi problemi di umore e mi ritengo piuttosto imprevedibile. Quindi ho una domanda: durante quel periodo, lo psichiatra che mi curava mi prescrisse prima la fluoxetina poi dopo alcuni mesi il gabapentin e la carbamazepina. Per dormire ho alternato il felison, il trittico in gocce e il rivotril e come terapia al bisogno il tavor oro per momenti di dissociazione. Lui si è sempre categoricamente rifiutato di fornirmi una diagnosi ma non solo a me a anche a mia madre non disse mai nulla, asserendo che fossi troppo giovane, che mi sarei poi attaccata a questa diagnosi come uno scudo. Però io ritengo di aver bisogno di sapere anche perché un giorno ho avuto un litigio con lui per la mia mancanza di fiducia nella sua figura professionale e per questo motivo, ho interrotto ogni terapia e ho avuto un periodo problematico di euforia e grandiosità che mi ha portato a compiere gesti molto impulsivi e pericolosi per la mia salute (abusi di sostanze stimolanti, quando camminavo pensavo che tutti mi fissassero, mi sono fatta tre tatuaggi fa cui un occhio perchè ero convinta di poter vedere tutto. . . ). Detto questo, avete qualche ipotesi su quale possa essere il problema? Grazie mille per l’attenzione.

Risposta del 23 dicembre 2021

Risposta a cura di:
Dott. ROCCO CACCIACARNE


Non è semplice formulare una diagnosi, solo con il Suo racconto. Posso dirLe che Lei ha sbagliato nei confronti del mio Collega. Trovi l'umiltà di chiedergli scusa. Cerchi di tornare da lui. Nei casi come il Suo fare una diagnosi alcune volte significa stigmatizzare la persona. La malattia della quale soffre è suscettibile di miglioramenti e se e quando un giorno sarà guarita chi glie la toglie più di dosso una qualsiasi diagnosi della sfera mentale? Conclusione: come è già avvenuto una volta, pensi a guarire con supporto specialistico psicofarmacologico e psicoterapeutico, possibilmente presso lo stesso Centro di Salute Mentale.

Dott. Rocco Cacciacarne
Specialista attività privata
Medicina interna
Psicologia clinica
Specialista in Medicina di comunità
Specialista in Gastroenterologia
Specialista in Medicina interna
Verona (VR)


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