Risposta del 18 giugno 2006
Il morbo di Basedow è una malattia autoimmune, che riconosce come fattore eziologico, il mimetismo molecolare, pertanto bisogna agire su questo e sull’agente patogeno che lo ha innescato, il radioiodio serve solamente per distruggere la ghiandola, quindi sua figlia si troverebbe, a 19 anni, con una tiroide non più funzionante. Va bene che si può sempre prendere la “pasticchina”, ma questa non sostituisce assolutamente la ghiandola stessa. Inoltre gli anticorpi antitiroide sarebbero sempre presenti, come la malattia autoimmune, pertanto potrebbe svilupparsi un’altra patologia autoimmune, come spesso avviene, nella pratica clinica. Il sistema immunitario di sua figlia va attentamente indagato, prima di eseguire terapie affrettate, che non risolverebbero assolutamente il problema autoimmune. Inoltre il sistema immunitario va attentamente indagato, poiché potrebbero verificarsi altre patologie autoimmuni, se sussiste una predisposizione. Pertanto indagine sui motivi per cui si è sviluppata una patologia autoimmune, che se attentamente indagati precedentemente, avrebbero potuto evitare la patologia acuta. Quindi verifica sui sintomi precedenti la malattia autoimmune, indagine sul sistema immunitario, che comprende l’antigene umano linfocitario, indagine virologica sugli agenti patogeni che hanno innescato il mimetismo molecolare. Tutto questo conduce ad una terapia adeguata, evitando il radioiodio, ed ha una applicazione pratica, conservare la funzionalità della ghiandola tiroidea.
Saluti
Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)