26 settembre 2014
Mal di stomaco, vomito e reflusso
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22 settembre 2014
Mal di stomaco, vomito e reflusso
Buongiorno, sono una ragazza di 27 anni e da due - tre anni soffro di problemi allo stomaco. Decrivo il problema: In genere dopo cena o dopo pranzo, sopratutto quando mangio un pò in più o più velocemente (forse anche quando mangio determinati cibi tipo pane, pizza, patate o cose " pastose") avverto un dolore lancinante alla parte alta dello stomaco e parallelamente dietro alla schiena, come se fosse un blocco, tutto questo dopo un pò viene accompagnato da regurgiti acidi. Il più delle volte il blocco è talmente forte che avverto quasi come se mi facesse fare fatica anche a respirare, non posso assolutamente stendermi e quasi sempre finisco per rimettere tutto quello che ho ingerito. Io sento perfettamente quello che succede al mio corpo, come se la digestione si bloccasse completamente, ma i medici continuano a dire che devo mangiare meno e che il mio problema è psicosomatico. l'anno scorso feci la gastroscopia e il medico disse che non c'era nulla, quello che leggo sulla relazione è Incontinenza cardiale e Gastrite cronica. Sono arrivata ad un punto in cui mi terrorizza mangiare, e cerco sempre di masticare bene e mangiare poco, ma come sgarro di un minimo dritto a vomitare, sono distrutta perchè due- tre notti a settimana le passo insonni per il dolore e non credo mi faccia bene rimettere almeno una volta asettimana. Per di più dormendo poco perchè spesso verso le due mi sveglio per il dolore, il mio tenore di vita si è abbassato notevolmente. Onde perdere ulteriore tempo e sentirmi dire che il mio problema è lo stress dandomi soluzioni del tipo " mangia meno" considerando che sono 48 chili e brucio anche in fretta, può consigliarmi che strada prendere? Perchè come penso di andare da un medico mi avvilisce il sol pensiero di rifare 20000 analisi per sentirmi dire che è un problema psicosomatico. . .Risposta del 26 settembre 2014
Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO
L'unica cosa che posso consigliarle è di completare gli esami con quelli relativi a una possibile intolleranza al glutine e - anche se sono negativi - provare a iniziare una dieta con prodotti privi di glutine.
Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Specialista attività privata
Universitario
Specialista in Gastroenterologia
Specialista in Cardiologia
Milano (MI)